Da quanto emerge l’Italia ha ottenuto un primato non sperato. I giovani nostrani sono i più ‘sostenibili digitali’. Lo racconta il rapporto “Digital Sustainability Index Young”
La sostenibilità digitale è un concetto piuttosto complesso, che si è evoluto negli ultimi decenni per metere la tecnologia informatica al servizio dell’ecologia. Tuttavia è un fenomeno che non riguarda solo un campo professionale innovativo, ma anche i comportamenti delle persone, con il loro bagaglio di sostenibilità ambientalista. E come è intuitivo, i giovani sono molto più attenti alla questione ecologica, maggiormente consapevoli che sia una condizione necessaria per avere un futuro. Insomma, sono sostenibili digitali.
Se si rendano realmente conto di quanto l’ecologia permei tutti gli aspetti della vita quotidiana questo non è dato ancora saperlo. Tuttavia, tra manifestazioni, cortei ed esibizioni pubbliche di protesta, i giovani under 25 sembrano davvero determinati a contrastare la crisi climatica e l’inerzia dei governi. E lo fanno con gli strumenti che hanno a disposizione, a partire dalla tecnologia informatica e smart che destreggiano alla perfezione.
Può stupire chi ancora pensa, con cognizione di causa, che la sensibilità verso i temi digitali sia retrograda in Italia. Ed invece la Fondazione per la Sostenibilità Digitale e la EY Foundation Onlus, in un rapporto dal titolo “Digital Sustainability Index Young”, hanno identificato l’Italia come il Paese con maggior numero di sostenibili digitali, il 37% dei giovani. A seguire nella classifica la Spagna, con il 34%, la Polonia, il 26%, la Germania, il 18%, e la Francia, il 14%. Le donne italiane, che ricoprono il 29%, sono state particolarmente lodate per la loro sensibilità alla sostenibilità nei comportamenti virtuosi portati avanti nel quotidiano.
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In parole povere, la sostenibilità digitale non è altro che l’utilizzo del digitale nei giovani che trattano l’ambiente come tema centrale nelle loro priorità. Nel campione analizzato, tra giovani e meno giovani, in Italia il 71% degli intervistati individua nel cambiamento climatico una delle principali preoccupazioni. Anche se il solo timore del cambiamento climatico è un atteggiamento lontano da un’esistenza realmente consapevole e rispettosa dell’ambiente. Che comprende rispetto non solo per le piante e gli animali, ma anche per le disugliaglianze, parità di genere, economia circolare e contrasto della povertà. Ma può essere un primo passo.
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