Italia, le condizioni del suolo sul territorio registrano gravi problematiche: a rischio i terreni fertili, come cambierà l’economia agricola?
Il settore agricolo è parte fondamentale dell’economia italiana, gravemente colpito negli ultimi anni dalle avversità relative alla pandemia, alla crisi climatica e alla crisi energetica che hanno profondamente influenzato l’intera filiera. Si aggiunge un altro dato a configurare un quadro piuttosto critico per l’economia agricola, riguardante i terreni del territorio che evidenziano impensabili e catastrofici cambiamenti, come dimostra l’ultimo studio della Commissione europea.
I dati peggiori si registrano proprio in Italia, per una perdita che supera 250 milioni di euro di costo annuo, un dato che sottolinea l’importanza di un intervento tempestivo sulla salvaguardia dei terreni. Il rischio riguarda principalmente i terreni e le loro potenzialità, in quanto messi a dura prova sino a perdere ampiamente il grado di fertilità.
L’ultimo studio conseguito dalla Commissione Ue per quanto riguarda il settore agricolo è preoccupante per numerosi Paesi dell’Unione europea, ma è l’Italia a registrare il dato peggiore per quanto riguarda la perdita economica del settore agricolo. I terreni sono a rischio nel loro potenziale di fertilità, per un costo di 250 milioni di euro annui a causa dell’erosione che riduce la produttività dell’agricoltura.
La causa principale è lo stato di salute dei terreni, situazione che compromette non solo il settore agricolo, ma anche la biodiversità e la già complessa crisi climatica, ulteriormente peggiorata dalle condizioni degradate del suolo. Il costo complessivo presentato dalla Commissione europea è pari a 50 miliardi, riguardanti non solo la produttività agricola, ma anche la regolazione dei parassiti, la produzione di legname e fibre, nonché l’utilizzo di acqua.
L’ultimo studio riguardante i terreni presentato dalla Commissione europea è molto preoccupante, in particolar modo per l’Italia, che presenta il 47% del terreno insalubre. Un dato che compromette drasticamente il settore agricolo, il peggiore registrato dalla ricerca, che presenta un costo di 250 milioni annui. La maggiore perdita in Europa, tanto che l’80% dei terreni coltivati presentano criticità e degrado del suolo. La situazione richiede un intervento impellente per salvare il terreno e l’economia agricola, con la dubbia approvazione della proposta di legge sul ripristino della natura prossimamente presentata dalla Commissione europea.
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