Un disastro aereo si consumò nel settembre del 1992 provocando la morte di tutte le persone a bordo del velivolo: oltre 160.
Uno schianto terribile contro una montagna poco prima del suo atterraggio. Questa la tragedia consumatasi il 28 settembre del 1992 quando il volo Pakistan International Airlines 268 finì contro una parete rocciosa in Nepal.
Il velivolo, era partito da Karachi (Pakistan) e avrebbe dovuto raggiungere l’aeroporto di Tribhuvan, a Katmandu, in Nepal. Nel disastro persero la vita tutte le persone che si trovavano sull’aereo: 167 tra passeggeri e personale di bordo.
Alle 11:13 (ora locale) il volo Pakistan International Airlines 268, un Airbus A300 volato per la prima volta nel 1976, lasciò l’aeroporto di Jinnah, a Karachi (Pakistan) per raggiungere Katmandu, capitale del Nepal.
Dopo oltre tre ore dal decollo, il velivolo fu autorizzato ad effettuare l’avvicinamento noto come “Sierra”, questo significa che si riceve un permesso per poter passare ad un’altitudine di 4600 metri sopra il punto chiamato “Romeo”, sito a 41 miglia a sud del VOR di Katmandu. L’aereo doveva raggiungere i 1800 metri, dunque, passando al di sopra del punto Sierra, a 2900 metri. In questo modo gli aerei avrebbero avuto modo di oltrepassare il “piccolo Himalaya”.
Purtroppo, però, alle 14:30, nelle fasi che precedevano l’atterraggio presso l’aeroporto della capitale nepalese, l’aereo si schiantò sul lato di una montagna, non ci fu nulla da fare: il velivolo si distrusse nel terribile impatto e non ci furono superstiti: 167 le vittime. Una tragedia simile a quella verificatasi solo due mesi prima quando il volo Thai Airways 311 si schiantò a nord di Katmandu.
Si cercò di capire immediatamente cosa aveva determinato il terribile incidente aereo, ma i dati che furono estratti dal registratore vocale della cabina di pilotaggio non hanno portato alla luce conversazioni nella quale si parlava di problemi all’aereo.
Emerse, però, che il velivolo cominciò la discesa in fretta e si trovava al di sotto di 300 metri rispetto a quella che sarebbe dovuta essere l’altezza giusta. L’altitudine, quando si avvicinò al piccolo Himalaya non era quella corretta e poco dopo si schiantò. Tuttavia, i piloti avevano specificato l’altitudine a chi si occupava di controllare il traffico aereo, ma nessuno li avvisò del fatto che la quota era troppo bassa. Gli inquirenti stabilirono che l’incidente fu frutto solo ed esclusivamente di un errore del pilota, per via della scarsa visibilità.
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