Che l’acqua sia un bene prezioso è praticamente innegabile. Abbiamo bisogno dell’acqua per vivere, la vita è strettamente legata all’acqua e la nascita della specie umana è potuta avvenire solo grazie all’acqua. Ma allora perché dobbiamo pagare per averla? Avere a disposizione l’acqua non dovrebbe essere un dato di fatto, a prescindere dal costo? Che senso ha pagare per ottenere qualcosa di cui non possiamo fare a meno? Sono delle domande che ci facciamo spesso, considerando anche delle situazioni paradossali come quella che accade a Bolzano, che sta scatenando parecchie polemiche.
Proprio per la natura indispensabile dell’acqua, ci si chiede perché per avere dell’acqua del rubinetto è necessario pagare anche un euro per caraffa. E’ quello che sta succedendo in questo periodo nel Cafè Museion di Bolzano e nel locale Salewa Bivac.
Si tratta di due luoghi molto conosciuti. Il primo è la sede del museo d’arte moderna, il secondo si trova nella zona industriale. In entrambi i casi per avere l’acqua del rubinetto bisogna pagare. Nel primo caso bisogna sborsare circa 30 centesimi per un bicchiere, nel secondo caso 1 euro per una caraffa di acqua del rubinetto.
E questo avviene in un paese in cui di solito l’acqua del rubinetto, che spesso viene definita “l’acqua del sindaco“, viene offerta in modo del tutto gratuito all’interno di bicchieri che riportano la dicitura “acqua di Bolzano“.
Un progetto che non viene portato avanti quindi in tutti i locali della città e che quindi in questi casi non poteva non suscitare parecchie polemiche. Bisogna infatti considerare che un metro cubo d’acqua potabile, corrispondente a mille litri, costa addirittura meno di 50 centesimi.
I dati arrivano direttamente dalle tabelle di Servizi Energia Ambiente Bolzano. Ma le spese, secondo i gestori dei locali, ci sono sempre. E per questo è stato deciso di fornire l’acqua a pagamento, dopo che i gestori hanno consultato i commercialisti.
Insomma, una decisione derivante dalle spese, ma che fa emergere parecchi dubbi e sicuramente molte proteste da parte di chi deve pagare anche un euro per bere. Come ha fatto notare Roberta Agosti, direttrice dell’azienda di soggiorno di Bolzano, non si tratta di un “buon biglietto da visita per la città“, anche perché “un bicchier d’acqua è un bene comune e non deve essere negato a nessuno“.