Lo dicevamo qualche tempo fa, torniamo a ripeterlo più forte che mai ora. In Italia l’edilizia è uno dei settori maggiormente messo a dura prova dalla crisi. Una via di salvezza ci sarà? Ecco l’ennesima dimostrazione del fatto che, senza innovazione tecnologica, investimenti mirati e una vera e propria riqualificazione energetica, non si possa pensare di crescere e di far funzionare il settore. Lo sviluppo sostenibile anche in questo settore deve diventare un mantra.
Arriva un nuovo progetto per l’edilizia ecosostenibile
Il nuovo progetto stavolta viene dal Consiglio nazionale degli Architetti, dei Pianificatori paesaggisti e conservatori, in collaborazione con l’Associazione nazionale costruttori edili e Legambiente. Il problema che è stato individuato per l’Italia è la necessità di ripensare a un futuro diverso, a una rigenerazione urbana che sia coniugabile con idee di sviluppo sostenibile ed edilizia ecosostenibile. È solo questa la via che si individua per salvare posti di lavoro e rilanciare il settore.
La difficoltà di creare Rete è il punto debole, infatti, dell’attuale urbanizzazione: la mobilità sostenibile è pericolosa per chi cerca di praticarla, non c’è una politica forte e unitaria sulla gestione dei rifiuti in ottica di raccolta differenziata, e così ogni città sembra un’isola, distante e non connessa con le altre realtà urbane che le vivono accanto.
I soldi per incentivare le energie rinnovabili, in quest’ottica, sono più un palliativo che una soluzione del problema: per quanto utili possano essere questi aiuti, non sono funzionali ad uno sviluppo duraturo e lungimirante. Se le case in cui vengono installati non sono efficienti dal punto di vista energetico, il risparmio è decisamente inferiore e poco valido.
Per crescere e progredire, però, è necessario sviluppare anche negli italiani una cultura e una consapevolezza dello stato in cui versano le loro abitazioni, aspetto troppo spesso trascurato e non considerato. Il consiglio nazionale degli architetti, ad esempio, pensa ad una app per smartphone per aiutare i cittadini a capire lo stato della propria casa: idea interessante, sicuramente, ma sarà sufficiente?
Del referendum non se n’è più fatto nulla
Una struttura nuova e costruita senza lo sviluppo di concetti di edilizia sostenibile e di riqualificazione energetica è una struttura che nasce già vecchia. Per non parlare di quelle esistenti che avrebbero bisogno di significative ristrutturazioni.
Le principali associazioni per l’ambiente avevano cercato di far passare questo concetto aderendo ad una manifestazione -che puntava a un nuovo referendum sulla falsa riga dell’acqua pubblica– contro una politica di cemento ed edilizia forsennata, senza scrupoli, a favore di una maggiore tutela del paesaggio. Le grandi opere che possiamo fare, infatti, non sono né grattaceli né il Ponte sullo Stretto, bensì opere a cemento zero che abbiano cura del suolo pubblico e del bene comune. Anche in quel caso, però, tutto finì sotto silenzio.