L'impatto ambientale della filiera lattiero-casearia è consistente

impatto ambientale filiera lattiero caseariaNon trascurabile è l’impatto ambientale della filiera la lattiero-casearia. In effetti non si tratta di una cosa di poco conto, perché come fanno notare gli esperti, il tutto inizia a partire dalle stalle, che sono responsabili dell’immissione nell’atmosfera di una grande quantità di emissioni di anidride carbonica. Nello specifico si calcola che questo settore produttivo è responsabile del 2,7% delle emissioni totali. Ecco perché bisognerebbe intervenire con misure specifiche, per fare in modo che questo tipo di attività si distingua per una maggiore sostenibilità ambientale.

Sono state queste le questioni che sono state prese in esame nel corso del Summilk, il convegno mondiale su latte che si è svolto di recente a Parma. Occorrono, in tema di impatto ambientale, definizioni regole per produrre a impatto zero, anche se, nel caso delle emissioni, forse si attribuiscono al settore dell’allevamento colpe eccessive.
 
A questo proposito spiega infatti Donato Rotundo, responsabile dell’area ambiente di Confagricoltura:
 
“Nel nostro Paese la prima fonte di emissioni di gas serra è data dal settore energia che produce l’83 per cento delle emissioni, segue l’agricoltura con un 6,7 % e solo al terzo posto si posiziona la zootecnia con un 3,5 per cento.”
 
È chiaro però che meno allevamenti salvano dai gas serra e dai mutamenti climatici, i quali sono responsabili di diverse conseguenze. I mutamenti climatici mettono a rischio perfino il ciclo delle piante, creando un circolo vizioso di mancata ecosostenibilità.
 
Da non trascurare è la questione della gestione dei rifiuti e dei prodotti che si formano in seguito alla lavorazione del latte, anche se in questo caso non sono mancate le soluzioni innovative a favore della conservazione dell’ambiente.

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