La balena grigia dell’Artico arriva nel Mediterraneo a causa dei mutamenti climatici. Sarebbe questa la spiegazione dell’evento piuttosto insolito dell’avvistamento di un esemplare di una specie marina non tipica dei nostri mari proprio nel Mar Mediterraneo, in un ambiente naturale completamente diverso da quello in cui questa balena sarebbe solita vivere. I cambiamenti del clima quindi sul banco degli imputati, secondo ciò che è stato affermato dagli studiosi dell’Israel Marine Mammal Research and Assistant Center di Haifa. I toni sono cambiati rispetto ai primi avvistamenti.
Eppure all’inizio l’avvistamento di un animale ritenuto estinto nelle nostre acque aveva suscitato entusiasmo. Adesso si è capito che il tutto deve essere interpretato come un segnale che ci indica che qualcosa non sta funzionando in termini di equilibri ambientali. D’altronde la questione dei cambiamenti climatici non può essere trascurata, se pensiamo che i mutamenti climatici mettono a rischio anche il ciclo delle piante, con effetti devastanti sulla conservazione della biodiversità.
È stato ipotizzato che i mutamenti climatici in 100 anni causeranno l’estinzione dell’uomo. Occorrono quindi misure urgenti per contrastarli. In pratica il riscaldamento globale degli ultimi tempi ha determinato uno scioglimento dei ghiacci polari con la conseguente creazione di un passaggio sufficiente a permettere il passaggio delle balene.
I mutamenti climatici quindi, oltre ad aumentare la mortalità, come ha sottolineato Greenpeace, riescono a stravolgere l’equilibrio naturale su cui si regge la vita delle specie animali sul nostro pianeta. Un problema su cui si dovrebbe fare un’attenta riflessione.
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