La Manovra Monti passa sotto silenzio gli obblighi di bonifica

manovra monti obblighi bonifica siti contaminatiLa Manovra Monti non sembra dettare regole precise per quanto riguarda gli obblighi di bonifica da parte delle aziende responsabili dell’inquinamento nei confronti dei siti contaminati. La questione viene passata sotto silenzio o vengono date solo indicazioni non convincenti e questo potrebbe costituire un pericolo per l’ambiente. A mettere in evidenza il problema è stato il WWF, che si chiede se il tutto si risolverà nella possibilità di condono per le aree inquinate. Un rischio possibile, sul quale la nota associazione ambientalista si interroga con preoccupazione.

Ecco che cosa ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente di WWF Italia:
 
“In questo modo si rischia che non si facciano più le bonifiche e che il 3% del territorio italiano (Porto Marghera, Brescia, Mantova, La Spezia, Taranto, Brindisi, Gela, Priolo, Crotone, il Frusinate) e le popolazioni che vi risiedono siano sottoposti a un’intollerabile servitù ambientale e sanitaria, con costi che non potranno altro che ricadere sui cittadini.”
 
Eppure era stata proprio la Commissione Europea a stabilire che i responsabili del danno devono provvedere alla bonifica ambientale.
 
In particolare ad essere imputato nella Manovra Monti, secondo il WWF, è l’articolo 40, comma 5, anche se per altri aspetti le disposizioni messe a punto dal governo Monti vanno a favore della tutela ambientale.
 
Il WWF chiede che la disposizione dell’articolo 40, comma 5, sia cancellata e si unisce all’appello di altri ambientalisti, i quali vorrebbero che si fermassero quei progetti che andrebbero contro la sostenibilità ambientale, come, ad esempio, il ponte sullo Stretto.
 
Foto di Oxfam Italia

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