È disponibile una vera e propria mappa dell’inquinamento in Italia. Si tratta del risultato di una ricerca coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha portato all’individuazione di alcuni luoghi del nostro Paese, in cui lo sviluppo industriale è stato preponderante, ma che allo stesso tempo non hanno rispettato quelle condizioni limite per la tutela ambientale e per la salvaguardia della salute. Sono in tutto 44 i luoghi in cui si registra una situazione pericolosa e la maggior parte di questi luoghi si trova nel sud d’Italia. Una situazione per certi versi disastrosa.
In questi luoghi è stato riscontrata una media di mortalità molto più elevata a causa della presenza di impianti industriali, discariche, cave di amianto. L’inquinamento in Europa è mostrato sulle mappe online dell’Agenzia dell’Ambiente. Adesso anche una mappa specifica per l’Italia. Il coordinatore Pietro Comba, dell’Istituto Superiore di Sanità, fa notare:
“Lo studio fotografa la situazione sanitaria di una porzione rilevante del paese determinata dall’inquinamento industriale degli anni ’50-’70. Un tributo pagato dalle popolazioni locali all’industrializzazione del paese, che ha lasciato un segno pesante nella contaminazione dei suoli e delle falde, dei fiumi e nei tratti di mare antistanti le aree più critiche.”
Possono essere di esempio le raffinerie di Porto Torres e Gela, le acciaierie di Taranto, le miniere del Sulcis-Iglesiente e la chimica di Porto Marghera oppure gli stabilimenti di Piombino, Massa Carrara, Orbetello.
L’impatto ambientale dell’inquinamento a Milano merita dei risarcimenti, come d’altronde l’impatto ambientale dell’inquinamento sui laghi italiani segnalato da Legambiente non è affatto indifferente. Che aspettiamo a risolvere la situazione?