Uno studio ha cercato di capire cosa fosse l’enorme cratere. Poi si è accorto che erano tre. Da cosa sono stati determinati e quale funzione hanno.
La natura spesso può portare a delle risposte fuorvianti. Si osserva un fenomeno e gli si dà la spiegazione più confacente che si avvicina al raziocinio logico dell’essere umano. Solo che le persone non hanno ancora capito che la logica umana non rispetta le logiche della natura. Spesso è basata su presupposti differenti. Ed allora nascono i misteri dell’umanità e della natura, come il triangolo delle Bermuda, le linee di Nazca, i cerchi nel grano e quanto altro. Tutti i fenomeni naturali, o legati al passato, che l’essere umano non riesce a spiegarsi, si ammantano di misteri e leggende esoteriche.
A volte invece la soluzione è la più semplice, quella che segue un itinerario di gran lunga più dritto e lineare della mente dell’essere umano. E in questo, nella sua funzionalità, bellezza e semplicità la natura continua a stupire. Di recente è stato trovato un enorme cratere all’interno di una distesa coperta da erba verde. Gli studiosi non sono inizialmente riusciti a capire a cosa fosse dovuto, fino a quando non si sono accorti che in quell’area il cratere gigante non era uno, bensì tre.
Ci sono le immagini con tanto di spiegazione. Ci si trova in una penisola della Siberia, dove continuano ad apparire ei crateri ‘dal nulla’. E quest’ultimo è davvero gigante, In ogni caso, dopo numerose ricerche, gli scienziati sono arrivati a comprendere la verità. È stato necessario coinvolgere i più importanti istituti di ricerca che utilizzano tecnologie all’avanguardia. Grazie all’utilizzo di droni, tecnologia 3D e intelligenza artificiale, per indagare sul fenomeno.
I tre nuovi crateri che sono stati ritrovati hanno, a parere degli studiosi, un forte legame con il cambiamento climatico. Si formano in delle aree di terreno scongelato al di sotto i laghi artici. Quando l’acqua si surriscalda, come sta accadendo ora con il massiccio aumento delle temperature, l’interno del lago si surriscalda, ed il metano presente può portare a delle esplosioni.
Il problema per gli studiosi, che stanno concentrando tutta la loro attività scientifica sullo studio del cratere più grande, è che il tempo non è a loro favore. Difatti, questi ex laghi che poi hanno subito delle esplosioni, nel giro di un paio di anni torneranno ad essere laghi. Dunque se si vuole studiare la materia sotterranea, i gas che si trovano in profondità, si deve cercare di accelerare i tempi, o i crateri torneranno ad essere riempiti da una distesa di acqua, e popolati dalla fauna di acqua dolce.
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