Alcuni ricercatori americani hanno testato un materiale che riesce a depurare l’acqua senza l’utilizzo di energia. Come funziona?
Si può depurare l’acqua senza utilizzare energia elettrica o sostanze chimiche? Fino ad oggi, no, ma, a quanto pare, in base agli ultimi esperimenti condotti alla Drexel University della Pennsylvania, negli Stati Uniti, ora potrebbe cambiare tutto.
I ricercatori hanno scopetto un materiale fotocatalitico monodimensionale a base di ossido di titanio strutturato in lepidocrocite. Si tratterebbe, dunque, di una struttura cristallina che ha la capacità di neutralizzare gli inquinanti dell’acqua.
I composti inquinanti dell’acqua sono la rodamina 6G e il cristal violetto, un composto chimico di colore violetto usato in microscopia per la colorazione dei batteri. In mezz’ora, i ricercatori hanno osservato una riduzione di concentrazioni di coloranti nell’acqua del 90% per quanto riguarda la rodamina 6G e del 64% per il cristal violetto. Per innescare il processo di depurazione basta solo un po’ di luce.
Si tratta di una scoperta incredibile, che potrebbe aprire le porte del futuro per la depurazione delle acque. Acque inquinate per via dei coloranti rilasciati dai tessuti dei vestiti, scartati dall’industria tessile, oppure dagli scarti nelle produzioni cosmetiche o nell’industria dell’inchiostro. Questi scarti sono fortemente inquinanti per l’ambiente e ovviamente tossici per noi, in grado di aumentare il rischio di tumori.
Ma come funziona questa scoperta? Basta semplicemente inserire in acqua il materiale in questione a base di ossido di titanio, e questo riesce in breve tempo ad assorbire i coloranti.
Una volta esposto alla luce, avviene la fotocatalisi, ossia il processo di riduzione o di ossidazione di sostanze indesiderate sotto l’azione della luce. I coloranti, in pratica, si disgregano e si degradano sotto l’azione della luce, trasformandosi in anidride carbonica e acqua.
Fino a pochi decenni fa, il notevole aumento del consumo di acqua da parte delle industrie e di tutte le attività produttive, aveva portato un pesante carico delle acque reflue, rendendo molto complesso il potere di autodepurazione dell’acqua.
Per questo motivo, a un certo punto si è pensato di realizzare impianti di depurazione, per portare acqua corrente pulita. Al momento, però, questa trasformazione avviene in altro modo, più dispendioso e inquinante.
Il processo del trattamento per la depurazione dell’acqua avviene con materiali argillosi, con il carbone attivo, con l’ossido di ferro, oppure con altri materiali naturali. Tuttavia, questi materiali impiegati permettono soltanto la separazione dell’acqua con le sostanze inquinanti.
Inoltre, i fotocatalizzatori normalmente impiegati, richiedono un funzionamento tramite luce UV, quindi creando anche un certo dispendio energetico.
La nuova scoperta, invece, potrebbe rivoluzionare tutto, perché si potrebbe lavorare senza energia elettrica, quindi sarebbe un processo più economico, e inoltre, le sostanze inquinanti, al posto di essere separate dall’acqua, sono addirittura trasformate.
Una svolta nella depurazione dell’acqua. Grazie a questo processo, si potrebbe trovare la soluzione per neutralizzare l’inquinamento ambientale proveniente dagli impianti di depurazione, spesso responsabili, purtroppo, di illeciti o di mal funzionamenti.
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