Il ciclone extratropicale Eunice ha colpito la parte settentrionale dell’Europa, causando danni piuttosto ingenti e la morte di 16 persone.
Quella che viene comunemente chiamata tempesta, spesso e volentieri si tratta di un ciclone o di un uragano. Il confine è piuttosto sottile, e la determinazione è data dagli effetti e dall’estensione. Le raffiche di vento e la presenza di trombe d’aria può far diventare una semplice tempesta un ciclone. Fino a poco tempo fa, a parte sparuti casi come quello del 1987, i cicloni erano qualcosa che in Europa non era particolarmente presente. Erano legati per lo più all’immaginario statunitense o asiatico. Ed invece sono arrivati anche a noi. Eunice, così è stato chiamato il ciclone extra tropicale, ha investito la parte nord dell’Europa nei giorni tra il 17 ed il 19 febbraio 2022.
Qui in Italia ne sono arrivati solo gli strascichi, anche essi sufficienti a devastare più di un territorio ed a compromettere diversi raccolti. Mentre in Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, la portata è stata disastrosa. Sedici le vittime: quattro nei Paesi Bassi, quattro in Polonia, tre in Germania, tre nel Regno Unito, due in Belgio ed uno in Irlanda. Tre giorni di devastazione assoluta, che in un attimo ha spazzato via campi agricoli ed abitazioni.
In realtà in Danimarca l’istituto meteorologico ha deciso di cambiare il nome di Eunice in Nora, più facile da pronunciare e da comprendere nelle lingue nordiche. Senza dubbio la conseguenza più diffusa al livello territoriale è stata la mancanza di elettricità per giorni per milioni di persone. Anche l’interruzione dei trasporti e la chiusura delle strade.
Nei casi più gravi è scattata l’allerta arancione, come in Francia, ed alcune città nordiche sono state evacuate dalle varie protezioni civili locali. Traghetti e voli nel Regno Unito sono stati cancellati, lasciando l’Inghilterra isolata. In Germania è stato necessario chiudere le linee ferroviarie. Eunice si è presentata nel nord Europa nel pieno rispetto del suo essere discendente dai cicloni tropicali: repentino cambiamento climatico, piogge insistenti e torrenziali, forti raffiche di vento e passaggio di trombe d’aria, che anche se per poco sono in grado di distruggere tutto ciò che incontrano. La conseguenza diretta, oltre al decesso di 16 persone, sono stati danni economici del valore di oltre 4 miliardi di dollari, più o meno 4 miliardi e mezzo di euro.
Mentre fino a qualche decennio fa le tempeste tropicali ed i cicloni erano più che altro dei racconti, ora li stiamo sperimentando con mano. A parere di uno studio pubblicato su Iop Science, se non si ridurranno nel brevissimo periodo le emissioni di anidride carbonica nell’aria, i gas climalteranti porteranno ad un incremento del 20% almeno dei cicloni. Ed Eunice ne è solo un esempio. Gli eventi climatici estremi potrebbero far alternare periodi di siccità a alluvioni improvvise, modificando il nostro tanto invidiato clima temperato.
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