La tutela dell’ambiente è un valore talvolta messo in discussione, in questo caso anche in serio pericolo: gli omicidi sospetti che si stanno succedendo nella Foresta Amazzonica non lasciano tranquilli. Se a maggio sono stati uccisi una coppia di coniugi, entrambi attivisti ambientali, recentemente la morte di altri quattro persone molto interessate ai problemi ambientali del territorio, e in particolare al disboscamento, ha messo in allarme le autorità locali.
È stato reso noto che esista una lista di 130 persone ritenute obiettivi sensibili, attivisti che rischiano la morte per la loro inclinazione alla tutela ambientale. Alcuni colleghi di Da Silva, uno dei primi a morire, ha confermato l’esistenza di diverse minacce indirizzate a lui e alla moglie. L’impotenza delle autorità ha agevolato lo sviluppo di queste barbarie e di conseguenza il proliferare di attività di deforestazione massicce e illegali, senza considerare l’impatto ambientale che ciò potrebbe avere in Amazzonia e il relativo inquinamento ambientale che verrebbe provocato. L’interesse affinché le aree verdi ora presenti diventino fruttuosi terreni edificabili sono notevoli, forse al punto di generare una serie di omicidi.
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