La condizione critica del lago Maggiore emerge in questi giorni grazie ad un report dell’Anbi, che tira le somme sulla situazione idrica italiana.
L’allarme arriva dall’osservatorio sulle risorse idriche. Non è la prima volta che accade. Già nel 2021 l’ente aveva denunciato la forte riduzione della portata idrica del lago, definendolo “al limite della navigabilità“, a causa del deficit idrico e dei lavori di manutenzione in corso. Lo scorso anno, nel 2022, la situazione non è migliorata. I cambiamenti climatici e la siccità stanno riducendo ad una pozzanghera il Lago Maggiore, come segnalato dal nome stesso, il più grande della zona. Al livello nazionale è secondo per estensione, superato solo dal lago di Garda.
Dunque non si può ignorare la perdita progressiva di una risorsa di tale portata. Purtroppo la siccità, seguita da eventi climatici estremi, sta destabilizzando l’equilibrio di un Paese come il nostro abituato ad un clima mediterraneo. Con la conseguenza diretta della potenziale e reale perdita dell’habitat ideale per la maggior parte delle specie animali e vegetali.
Questa cornice poco incoraggiante, se non si provvede in tempi brevi, non può che esasperarsi. Già ad oggi siamo in grado di osservare l’inclusione di specie aliene nel nostro habitat marittimo e lacustre, con la conseguenza della perdita graduale delle specie autoctone.
Dal lago con maggior portata idrica ad una ‘pozzanghera‘. Questo è quanto denunciato dall’Anbi se non si provvede in tempi brevi con degli interventi radicali. Il problema non è solo il deficit idrico. La siccità e soprattutto gli eventi climatici estremi, come le piogge torrenziali, hanno ridotto notevolmente la capacità del terreno dei fondali di assorbire acqua, con la conseguenza di una riduzione importante della portata idrica.
L’osservatorio dichiara che al momento il Lago Maggiore si trova al 17,3% della sua capacità, una percentuale davvero esigua ed allarmante. A quanto pare la situazione nelle aree limitrofe è migliore. La Liguria riporta dati tutti al di sopra della media, ad eccezione del fiume Etnella. Dunque il Lago Maggiore si trova ad avere il triste primato della risorsa idrica con minore riempimento. La violenza degli eventi atmosferici ha ridotto di parecchio la capacità di assorbimento idrico. E su questo si può intervenire.
Per evitare che tra breve il Lago Maggiore diventi una ‘pozzanghera’, si deve intervenire immediatamente. Il Presidente dell’Anbi, Francesco Vincenzi, suggerisce delle soluzioni. Che potrebbero essere invasi, laghetti o casse di espansione, allo scopo di trattenere le acque e non perdere la risorsa idrica. Ad ogni modo è allarmante che un lago così grande ed antico stia perdendo la capacità di trattenere l’acqua in autonomia. Questo getta una luce piuttosto inquietante sulla trasformazione non solo idrica ma anche del suolo nostrano.
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