Il lago di Roopkund è avvolto nel mistero: in questo luogo sono accaduti avvenimenti terribili che non trovano spiegazione. Di recente è stato scoperto un qualcosa di davvero agghiacciante. Vediamo nel dettaglio cos’è successo in questa location da brivido.
Di storie inquietanti se ne sentono ogni giorno: tra queste ne spiccano alcune da brivido avvolte in un alone di mistero. In particolare c’è un posto da film horror che ha visto andare in scena degli avvenimenti terribili, per i quali non si è mai trovata una reale spiegazione.
Stiamo parlando del lago di Roopkund che seppur di dimensioni molto ridotte è passato alla storia. Il motivo sono i terribili eventi accaduti nelle sue acque: situato nell’Himalaya, sul suo fondale sono stati trovati i resti di centinaia di persone decedute. Scopriamo maggiori dettagli di questo posto spaventoso.
Lago di Roopkund, un luogo inquietante avvolto nel mistero
L’India ospita il lago di Roopkund, posto sulle alture delle catene montuose dell’Himalaya, a circa 5000 metri di altezza. Ampio 40 metri, profondo 3, questo piccolo lago incastonato nei ghiacciai è davvero pauroso.
La piega inquietante di questo lago è andata in scena a partire dal 1942. Quell’anno una guardia del parco del Nanda Devi ha appreso qualcosa di agghiacciante sul posto: sulle sponde dello Roopkund ha trovato una mole immensa di ossa umane.
Se sulle prime si è pensato come fossero appartenenti a un gruppo di militari giapponesi arrivati nella zona dopo un’invasione nel Paese, poi è stato scoperto come i resti fossero risalenti a molti secoli precedenti. Gli studiosi hanno scoperto negli anni Cinquanta come gli scheletri presenti nel lago siano circa 300. Analizzandoli sono stati rinvenuti dei profondi tagli nei teschi, facendo ipotizzare come a dettare il decesso degli uomini fosse stata una tempesta di grandine molto violenta.
Lago di Roopkund: la recente scoperta clamorosa
Tra le possibilità teorizzate c’è quella di una fortissima grandine abbattutasi nella zona portando al decesso degli uomini i cui resti sono custoditi nel temibile lago. Questi sarebbero stati dei pellegrini giunti presso il santuario di Nanda Devi.
La teoria che fosse stata una terribile grandine a spezzare la vita di quei 300 uomini è diventata una leggenda locale tramandatasi di generazione in generazione. Di recente è emersa un’altra ipotesi, venuta a galla dopo che è stato eseguito un test del Dna su circa 38 scheletri rinvenuti nel lago. Quello che è emerso è incredibile: gli scheletri sarebbero appartenenti a uomini vissuti in luoghi ed epoche diverse.
Secondo quanto scoperto un gruppo sarebbe vissuto in Grecia, uno nell’Asia del sud e uno in India. In fatto di epoche storiche alcuni sarebbero vissuti tra il 600 e il 900 d.c., mentre altri tra il 1600 e il 1900.
In merito ai decessi di questi uomini è stata messa in dubbio l’ipotesi della grandine e del suo impatto letale, lasciando aperto il mistero irrisolto, che gli scienziati sperano di risolvere a breve capendo come mai sono morte così tante persone presso l’inquietante lago.