Lagotto romagnolo, cosa sapere sul cane da tartufi per eccellenza

Gli amanti del tartufo lo conoscono da molto tempo, ma è raro trovare in città un Lagotto romagnolo, un cane ricciolone che perfetto anche per la città

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Lagotto Romagnolo (Foto Adobe Stock)

Il cane, inutile negarlo, è un grande impegno per la famiglia o la persona che decide di adottarlo. Serve tempo e, soprattutto, amore. Alcuni di questi animaletti a quattro zampe, ad esempio, possono soffrire la città e il caldo, altri invece richiedono lunghe passeggiate giornaliere in mezzo alla natura. Ma tra tutte queste razze ce ne è una che davvero incredibile. Il Lagotto Romagnolo.

Si tratta di un cane dall’aspetto selvaggio, caratterizzato da un pelo riccio e da un fiuto molto sviluppato che lo rendono perfetto per la ricerca del tartufo. Questa razza è nota per garantire un ottima compagnia senza però rinunciare a un po’ di libertà. Poi, per il resto, si adatta a ogni clima e temperatura.

Lagotto romagnolo, dalla caccia alla ricerca del tartufo

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Lagotto Romagnolo (Foto Adobe)

Come molte razze di cani, il Lagotto nasce come cane da caccia, ma la sua notorietà è arrivata quando ha iniziato a cercare e a trovare, con ottimi risultati, il tartufo. Questo cambio di preda è figlia dei tempi. Infatti a fine ottocento fino al ventennio la Romagna è stata protagonista di grandi bonifiche che, inevitabilmente, hanno cambiato il territorio e quindi hanno obbligato questa razza a un adeguamento. Ed è così che questo incredibile animale si è evoluto da cane da cerca e da acqua a cane da tartufo. Un cambiamento favorito dal suo incredibile fiuto.

Certamente tutti i Lagotti possono imparare la ricerca dell’ottimo fungo, ma risulta fondamentale che il padrone instauri con lui un’ottima interazione e dialogo. E non è per nulla difficile visto il suo carattere aperto e solare e la voglia di ubbidire. Caratteristiche che gli hanno permesso di diventare un ottimo compagno di giochi e di avventure. Senza poi dimenticare che si tratta di un cane con cui è difficile litigare e che ha pochissime richieste: amore, rispetto e condividere con il padrone quanto più tempo possibile.

Questa incredibile razza poi ha alcune caratteristiche molto moderne che gli permettono di essere molto apprezzato dalle persone allergiche: Infatti il Lagotto romagnolo non va in muta e, di conseguenza, non perde il pelo. Non meno importante lo sguardo rassicurante e l’amore per i bambini con cui cerca complicità.

Lagotto, caratteristiche e aspetto generale

Il Lagotto romagnolo è un cane italiano specializzato nelle ricerca del tartufo su qualsiasi terreno. L’altezza al garrese è compresa, per gli esemplari maschi, dai 43 cm ai 48 cm, mentre per le femmine tra i 41 e 46 cm. Il peso varia tra i 13 e i 16 kg per i primi, da 11 a 14 per i secondi. Le dimensioni lo inseriscono come un cane medio piccolo, la cui corporatura è ben proporzionata. Il pelo, idrorepellente, è fitto e ricciuto con tessitura lanosa.

Le orecchie, rispetto alla testa, sono un po’ grandi e tendono a disegnare un triangolo. La testa invece è un po’ massiccia con le linee superiori appena divergenti. Il cranio visto di profilo è arcuato e lo stop naso frontale sebbene non troppo accentuato è evidente. Gli occhi, poi, sono grandi e rotondeggianti e un po’ affioranti. I colori variano dall’ocra al nocciola scuro fino al marrone. Tutto in base al colore del mantello. Se è vero poi che gli occhi sono lo specchio dell’anima, da questi si denota subito un’espressione attenta, intelligente e vivace. Il collo, poi, è forte e muscoloso e nella parte alta è privo di giogaia.

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Le zampe anteriori sono muscolose e in appiombo, quelle posteriori, invece, potenti e anche loro in appiombo. I piedi sono rotondeggianti, compatti e con dita arcuata e raccolte. Il tronco è rettilineo, con un dorso muscoloso. La groppa poi è lunga e larga. Infine la coda è a metà altezza e lungo al garretto. Quando è in attenzione, invece, è rialzata.

Il Lagotto romagnolo, essendo rustico, non richiede molte cure. E’ però importante garantirgli un movimento e un “compito”. D’altronde si tratta sempre di un cane da lavoro. Per evitare che il pelo si infeltrisca è fondamentale garantirgli una tosatura completa ogni anno. Una volta  a settimana poi andrà spazzolato così da rimuovere il pelo e il sottopelo infeltrito. Sebbene non abbia grandi pretese alimentari è bene ricordare che si tratta di un cane da caccia e, per questo motivo, è preferibile dargli carne o croccantini a base di carne. Di media, al mese, per nutrirlo si spende intorno ai 40 €.

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Infine i colori del mantello. Questi sono vari: bianco sporco unicolore, bianco a macchie marroni o arancioni, roano marrone, marrone unicolore in varie tonalità e arancio unicolore. Alcuni esemplari presentano anche la maschera marrone o testa di moro.

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