Che cosa significa vivere nella città più inquinata del mondo ovvero a Lahore, seconda città del Pakistan? Lo racconta un documentario
Prendersi il primato di città con il più elevato tasso di inquinamento del pianeta non è di certo qualcosa di cui si può andare fieri. Le conseguenze sulla salute umana di una esposizione prolungata a polveri sottili, gas serra e sostanze tossiche in genere è al centro di tutta una serie di studi i cui i numeri sono agghiaccianti. Per questo motivo è indispensabile ridurre le fonti di inquinamento. Occorre modificare quelli che sono i sistemi produttivi, rendere più accessibili ed economiche le tecnologie rinnovabili, esportare un concetto diverso di produttività che finora si è trasformata solo in guadagno di pochi e aria irrespirabile per tanti.
Ma se la situazione delle grandi città italiane ci sembra invivibile occorre anche mettere tutto in prospettiva ed è quello che fa il documentarista Ruhi Çenet che dal suo canale YouTube racconta il mondo andando a guardare tutto ciò che c’è di particolare ed estremo. Çenet ha per esempio incontrato l’uomo e la donna più alti del mondo nonché la donna più bassa del mondo e si è poi recato nei luoghi più caldi e più freddi del pianeta, incontrato abitanti di città sotterranee, visto comunità ostracizzate per una condizione genetica e sperimentando anche la città più inquinata del mondo.
Come raccontato dal documentarista vivere a Lahore, seconda città per numero di abitanti del Pakistan nonché luogo con il triste primato di città più inquinata del pianeta, è come vivere perennemente immersi in uno strato di polvere. Polvere che ovviamente si insinua nella pelle, nella bocca e nel naso. Çenet sottolinea nel suo documentario che anche sudare è un problema se vivi a Lahore perché la polvere in continua sospensione nell’aria, frutto delle polveri sottili e degli altri inquinanti prodotti da riscaldamento e mezzi di trasporto, si mescola alle goccioline prodotte dalla pelle producendo una sorta di fanghiglia che si attacca.
I problemi degli abitanti di Lahore sono enormi. L’immondizia si trova ovunque e gli abitanti, che sono diventati rapidamente 14 milioni e continuano ad aumentare, vivono tra rifiuti e fogne a cielo aperto. Un vero e proprio inferno di polvere, così la definisce Çenet. Un inferno sulla terra creato dall’uomo e che quindi solo l’uomo può modificare.
Anche se alcune scelte internazionali potrebbero sembrare controproducenti nel breve periodo, non si può negare, e la città più inquinata del mondo ne è un esempio, che per un futuro di aria respirabile e di acqua potabile è assolutamente necessario ridurre le fonti di inquinamento. Anche il documentarista sposa questa idea soprattutto perché, come dichiarato proprio da Çenet, proteggere la natura non è semplicemente qualcosa di accessorio ma un modo per proteggere noi stessi.
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