Si tratta di una specie che in pesantezza raddoppia la balenottera azzurra. L’animale più pesante vissuto sulla Terra è stato finalmente identificato.
Ci sono persone che si divertono molto con il Guinness dei primati. Ed allora questa scoperta può essere pane per i loro denti. Parliamo dell’essere più pesante che abbia mai abitato il pianeta Terra. E non si tratta di un dinosauro o simili. Già da parecchio tempo gli scienziati hanno concordato sul fatto che i dinosauri, anche nelle versioni di maggiori dimensioni, non arrivavano a superare il primato innegabile: quello della balenottera azzurra. Ora, si può fare una distinzione tra l’animale più grande che sia mai esistito e l’animale più grande che attualmente è ospitato dal Pianeta. Questo ultimo primato rimane della balenottera.
Mentre dal passato è arrivato un esemplare, anzi, i fossili di un esemplare, che hanno messo in luce quanto questo cetaceo fosse grande e pesante, circa il doppio della balenottera, almeno come peso. I resti fossili sono stati rinvenuti nel deserto di Ica, in Perù, che 40milioni di anni fa era un mare.
Le prime ossa sono state ritrovate 13 anni fa. Da allora, piano piano, si è arrivati alla composizione di un esemplare che ha dell’unico nel suo genere. In realtà non è più lungo della balenottera azzurra, che può arrivare a quasi 30 metri di lunghezza, ma più pesante sì. Lo presentiamo. Si chiama Perucetus colossus. Dovrebbe essere lungo quasi 20 metri e pesante 340 tonnellate. Queste sono le stime. Si deve considerare che l’esemplare è vissuto circa 40milioni di anni fa.
Ed allora come si fa a decifrare peso e lunghezza? Attraverso la massa scheletrica. Conoscendo le caratteristiche dei cetacei di quelle dimensioni, e partendo dalla ricostruzione dello scheletro, con un peso di circa 5-8 tonnellate, circa il doppio rispetto alla balenottera azzurra. Le metodologie attuali d’intervento, consentono un calcolo piuttosto preciso, comparando anche con gli altri fossili di quel periodo le ossa e la perdita della massa nel tempo.
Lo studio che ha accompagnato in questi anni la ricostruzione dello scheletro, è stato coordinato dall’Università di Pisa, con l’ausilio dell’Università di Milano Bicocca, Camerino, e gruppi di ricerca europei e peruviani. Ciò che si è riusciti a ricostruire sono 13 vertebre, quattro costole e parte del bacino, a testimonianza del fatto che il Perucetus colossus era ancora provvisto di zampe anteriori, come accadeva nei cetacei di 40 milioni di anni fa. I fossili si trovano nel Museo di storia naturale di Lima. La scoperta getta una luce nuova sulla fauna marittima che ha abitato in un passato piuttosto remoto la Terra. Ed è come si potrebbe recuperare da un immaginario collettivo, quasi fantasioso. La Terra abitata da esseri giganti.
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