Il brillantante per la lavastoviglie è un prodotto commerciale che può essere sostituito da altri già presenti nelle dispense domestiche
La lavastoviglie è elettrodomestico sempre più diffuso. Quando la si utilizza per la prima volta si seguono pedissequamente le istruzioni, per timore che i piatti non vengano lavati a dovere o che si rovini il macchinario. Per un utilizzo corretto senza dubbio la prima cosa da ricordare è che i piatti non devono essere inseriti così come rimossi dalla tavola. I residui di cibo devono sparire, così come le incrostazioni sulle stoviglie. Altrimenti il risultato non sarà all’altezza delle aspettative. Così come è importante ricordarsi di acquistare ed inserire nell’apposita vaschetta anche il brillantante, che come ci si attende dal nome, rende piatti, posate e stoviglie più brillanti.
Chi ha acquistato una lavastoviglie sa che ci potrebbero essere dei costi supplementari rispetto allo svolgere la stessa mansione manualmente. Come ad esempio un utilizzo maggiorato di acqua, se si utilizza smodatamente l’elettrodomestico. E di corrente elettrica. Una spesa che non viene considerata, ma che invece a fine anno può pesare è quella del brillantante.
Dunque la lavastoviglie, oltre all’investimento iniziale per acquistarla, può comportare un aumento delle spese domestiche. Per quanto riguarda acqua e corrente elettrica basta saperla utilizzare con parsimonia. Come anche la lavatrice, è consigliabile avviarla esclusivamente a pieno carico, e, se possibile, negli orari in cui il costo della corrente elettrica è minore. Per quanto riguarda il brillantante, prima di affrontare la questione “come sostituirlo”, se ne specifica la funzione. Esso è un composto industriale liquido formato dal 90% da acqua, ed il restante 10% è una miscela di acido citrico, coloranti e sostanze tensioattive. Ciò significa che sono in grado di diminuire la tensione superficiale dell’acqua, di modo da rimuoverla dalle stoviglie e farle diventare lucide.
Ed a questo punto si incontrano due ordini di problemi. Il primo è quello ecologico. Il brillantante è un prodotto esclusivamente industriale e composto da sostanze chimiche che si finiscono nell’acqua di scarico della lavastoviglie. Di conseguenza trovare un succedaneo non inquinante è un favore irrinunciabile che si fa all’ambiente. Ed in secondo luogo quello economico. Un brillantante di buona qualità è piuttosto costoso, ed a fine anno pesa sul ménage familiare più di quanto si possa credere. Dunque, se si osservano gli ingredienti del brillantante di cui sopra, ne salta uno immediatamente agli occhi: acido citrico. Che altro non è che il composto principale del limone. Quindi utilizzare un mix di limone ed acqua al posto del brillantante può essere ugualmente efficace e con dei vantaggi supplementari non da poco. In alternativa si può sostituire con l’aceto di vino bianco, che può facilmente fare le veci dell’acido citrico.
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