Le associazioni per l’ambiente prendono in mano la situazione e, sperando che il cambio della situazione politica sia favorevole, prendono carta e penna e scrivono al nuovo premier. Le richieste sono chiare e si concretizzano soprattutto nell’importanza che deve essere data alla tutela ambientale e allo sviluppo sostenibile.
Legambiente, Greenpeace e WWF hanno le idee chiare: la crisi economica non deve essere un pretesto o, peggio ancora, il casus belli per aggravare le condizioni del nostro Pianeta Terra. La produzione industriale deve considerare l’impatto ambientale, una gestione dei rifiuti giusta, un risarcimento per l’eventuale danno ambientale arrecato. E, aggiungiamo noi: i cittadini vanno accompagnati nella costruzione di una coscienza civica per capire, ad esempio, che la questione dei gas serra e dell’inquinamento atmosferico non sono argomenti lontani da loro bensì interessano il bene e la salute collettiva, e quindi anche ciascuno di noi.
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