Quando si decide di adottare un gatto, non ci si limita ad accogliere tra le mura di casa un animale esteticamente elegante che, soprattutto quando è cucciolo, in tantissime persone suscita tenerezza al primo sguardo.
Dal momento che è mediamente più comune, quando si parla di quotidianità con gli animali domestici, parlare del cane, è utile soffermarsi su alcune domande che, prima di aprire la porta di casa al gatto, è necessario porsi, andando oltre al pericoloso luogo comune del “Tanto è un animale indipendente, di più facile gestione rispetto a qualsiasi cane”.
Vediamone alcune nelle prossime righe!
Si è pronti a ricordarsi tutti i mesi di mettere l’antiparassitario?
Molte persone, quando si apprestano ad accogliere un gatto tra le mura domestiche fanno il grave errore di pensare di non aver bisogno, se il micio è domestico, situazione a dir poco frequente, di applicare l’antiparassitario.
Grave errore! Quando si adotta un gatto, è bene ricordare che, anche se l’animale non è abituato a uscire di casa, le pulci si riproducono comunque.
Esistono diversi luoghi della casa dove è più facile che proliferino e che, per questo motivo, vanno controllati costantemente. Tra questi rientra, per esempio, la scarpiera, ma anche alla zona dove viene depositata la biancheria.
Per evitare problemi, è quindi opportuno chiedere subito al veterinario consiglio sul miglior antiparassitario da applicare al proprio amico (sul sito Parassitistop.it è possibile acquistarne uno che, negli ultimi tempi, è particolarmente consigliato dagli esperti per via della qualità ed efficacia dei suoi ingredienti).
Si è pronti a sterilizzarlo?
Qualora il gatto – anche domestico – dovesse fuggire, il rischio della proliferazione di cucciolate destinate poi a rimpinguare il numero dei randagi sarebbe più che certo. Per il benessere degli animali, è davvero meglio evitare e, come nel caso appena citato, rivolgersi al veterinario per farsi dare i consigli giusti sull’intervento.
Si ha modo di ritagliarsi 2 – 3 giorni liberi dal lavoro?
Quando si prende la decisione, in accordo con gli altri membri della famiglia, di prendere un gatto, non bisogna adottare l’approccio basato sulla scelta, online o in un negozio, e sul ritiro in qualsiasi momento.
Necessario è organizzarsi per ritagliarsi 2 o 3 giorni liberi dal lavoro. Si tratta di un aspetto molto importante: parliamo della base per acquisire l’abitudine alla nuova casa.
Accertati, nei sopra menzionati giorni, di non avere particolari necessità per quanto riguarda le visite di parenti e amici e, se possibile, vallo a prendere al mattino al rifugio o all’allevamento. In questo modo, avrete davanti subito tutta una giornata per imparare a conoscervi.
Il tuo appartamento ha l’assetto giusto?
Non importa che tu viva in una mega penthouse: quello che conta è che l’assetto preveda una sufficiente attenzione allo sfruttamento degli spazi in altezza. Ricordati, infatti, che il gatto è un animale che ha bisogno di muoversi e saltare. Più mensole ci sono – meglio se prive di soprammobili preziosi o di libri antichi da buttare giù – meglio è!
Gatto in regalo: come capire se è la scelta giusta
Vediamo ora un’evenienza estremamente comune, ossia quella di regalare un gatto a una persona cara. Come capire se si tratta della scelta giusta? Innanzitutto, è necessario soffermarsi sulla pazienza.
Se l’aspirante destinatario del regalo è in possesso di questa dote, allora può valere la pena procedere. Il gatto, infatti, è un animale che la insegna fin dal primo giorno e che aiuta a comprendere che nell’essenzialità di piccoli gesti d’affetto c’è un intero mondo.
Se la persona a cui si sta pensando di regalare un gatto è anziana, è necessario tenere conto del fatto che, in media, i gatti vivono una ventina d’anni e che è quindi opportuno valutare, in caso di decesso del proprietario.