L’organizzazione non profit Kyoto Club ha lanciato una serie di proposte per migliorare ulteriormente l’efficienza energetica e ridurre i consumi.
Il risparmio energetico diventa alla portata di tutti con le misure “salva-energia” a disposizione degli italiani. Gianni Silvestrini, il Direttore scientifico di Kyoto Club, ha lanciato una serie di proposte per ottimizzare i consumi energetici e ridurre gli sprechi. Il Kyoto Club è un’organizzazione non profit, costituita da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali, che dal 1999 promuove una serie d’iniziative nei campi dell’efficienza energetica, dell’utilizzo delle rinnovabili e della mobilità sostenibile. Ecco i punti-chiave indicati da Silvestrini per ridurre i consumi di energia elettrica e gas.
La prima misura riguarda le detrazioni fiscali del 55% sugli interventi di “riqualificazione energetica” nell’energia, che sono stati riconfermati anche per quest’anno. Gli eco-incentivi hanno portato a oltre un milione d’interventi e per questo motivo il Kyoto Club propone di prorogare il provvedimento fino al 2020.
Dal 2006 al 2011 l’obbligo per le società fornitrici di attuare il risparmio energetico e la creazione delle cosiddette Esco (Energy Service Company, ossia le società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica) ha determinato un taglio dei consumi pari a 10 milioni di tonnellate di petrolio, con un basso costo per la collettività (1,7 centesimi per ogni kwh risparmiato). Per il 2012 il target è di tagliare 6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, un obiettivo certamente ambizioso, ma che, se l’Aeeg accettasse la proposta del Kyoto Club, potrebbe salire fino a 11 milioni entro il 2020.
Alla luce di quanto previsto da una direttiva dell’Unione Europea, dal 2021 tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero consumo di energia. L’edilizia ha già sviluppato soluzioni abitative in grado di migliorare le performance energetiche. Per adeguarsi con più facilità al provvedimento europeo, il Kyoto Club chiede d’imporre dal 2015 una riduzione del 30% dei consumi energetici oltre che di lanciare un piano di riqualificazione energetica anche nel campo dell’edilizia pubblica.
Anche l’introduzione a partire dal 2000 dell’obbligo delle etichette energetiche per gli elettrodomestici da parte dell’Unione Europea è stata fonte di grande risparmio. Nel 2010, ad esempio, oltre il 90% dei frigoriferi venduti erano di classe A, A+ e A++, le più “risparmiose”. Dal 2000 ad oggi la vendita di questi elettrodomestici ha determinato un taglio della bolletta luce equivalente alla produzione di una centrale elettrica. L’Unione Europea si è occupata anche dell’inquinamento automobilistico, adottando una direttiva che prevede una progressiva riduzione delle emissioni di CO2.
Silvestrini ha, infine, annunciato l’avvio del Fondo di rotazione di Kyoto, che avrà un valore di 600 milioni (200 milioni ogni tre anni) e servirà per finanziare il settore civile e industriale, principalmente per l’efficienza energetica.