E’ dal 28 febbraio scorso che il Ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, annuncia il varo del piano ambientale. Peccato soltanto che, ad oggi, non è stato attuato ancora nulla. Il Ministro giustifica l’episodio col fatto che non è ancora stato approvato e, quindi, non sono stati ancora riservati i fondi necessari per metterlo in pratica. Nel frattempo, per addolcire la pillola il Ministero dell’ambiente pianifica le domeniche a piedi e sensibilizza l’opinione pubblica sul tema dell’inquinamento ambientale. Ma in questo momento, quanto fatto è insufficiente. E Legambiente non ci sta.
Sempre la Prestigiacomo raccontava dei piani previsti e da attuare: “Puntiamo a sostituire progressivamente, o almeno a dotare di filtri antiparticolato, i mezzi pesanti inquinanti, pubblici e privati, che sono i maggiori responsabili della quota di Pm10 derivante dal settore trasporti“. Inoltre, “dobbiamo trasformare le nostre case, e in prospettiva le nostre citta’, in case e citta’ auto-alimentate con fonti rinnovabili, in modo da renderle autosufficienti dal punto di vista energetico, capaci di consumare meno e di produrre quel che consumano riducendo al minimo l’energia da combustibili fossili“. Ma quanto dovremo aspettare?
Il compito di bacchettare la Prestigiacomo è toccato al portavoce nazionale di Legambiente, Mirko Laurenti: “Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha promesso un piano antismog a livello nazionale entro marzo. Siamo ad aprile e ancora nulla. All’Italia serve un piano antismog contro l’inquinamento atmosferico e acustico, a favore del trasporto non inquinante”. Cosa dire, se non che ci auguriamo che presto qualcosa si smuovi!
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