[galleria id=”41″]Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo nei giorni scorsi ha evidenziato ancora una volta, secondo Legambiente, che l’Italia intera è a rischio sismico. Per l’associazione ambientalista occorre fermarsi a riflettere sulla questione del ritorno all’energia nucleare.
L’unica regione italiana ad essere esente da tale rischio è la Sardegna. E per quanto nei giorni scorsi il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha voluto rassicurare gli italiani sul fatto che la costruzione delle centrali nucleari non è prevista in zone sismiche, tuttavia il problema sulla sicurezza si pone comunque. Secondo il quotidiano britannico The Independent, in caso di incidente le centrali nucleari di nuova generazione possono essere più pericolose di quelle vecchie. Alcuni studi mettono in evidenza il fatto che nelle nuove centrali il rischio di incidenti è sì più basso, ma la consistenza delle radiazioni fuoriuscite sarebbe più elevata.
Ed il nucleare non solo pone questioni difficili da risolvere per quel che riguarda la sicurezza, ma secondo vari studi (tra i quali il rapporto Energy [R]evolution del 2008 di Greenpeace) è anche una fonte energetica molto costosa. Il vero futuro energetico del nostro paese, come di molti altri, viene dalle rinnovabili. A tale proposito vogliamo segnalare che il 2 aprile scorso si è svolto al Politecnico di Torino il convegno internazionale sull’energia solare “Anche il sole fa la sua rivoluzione” nel corso del quale è stato presentato un progetto che vede la sinergia tra il gruppo ENI e Legambiente. Si è discusso di nuove e più economiche soluzioni per sfruttare a basso costo l’energia del sole, di film sottili e di fotosintesi clorofilliana come modello da imitare per produrre energia solare. Per il fotovoltaico si aprono nuovi scenari.
Immagini tratte da:
www.verdinrete.it
www.greenpeace.org
www.gruppotoscano.it
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