Il Parlamento europeo ha detto sì al ripristino degli habitat naturali sul suo territorio nonostante le destre siano state sfavorevoli. Greta Thunberg ha assistito al voto in veste di uditrice.
Baci, abbracci e qualche grido di entusiasmo quando dal centro della sede del Parlamento europeo sono stati dettati i risultati del voto: 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti. Il testo, prima di essere presentato in aula, era stato rivisto e revisionato leggermente, per renderlo più morbido. Nonostante ciò il sì ha vinto per poco. Trentasei voti di differenza sono significanti, ma non così determinanti. le destre avevano proposto un’istanza di rigetto della proposta, la quale a sua volta è stata rifiutata. Dopo il no della commissione europea, la plenaria ha iniziato a mettere a punto degli emendamenti per rendere più accettabile da tutti il testo. Il cui focus è il ripristino della natura nel territorio europeo.
A seguito di questa votazione si dovrà riunire la commissione Ambiente ed elaborare un testo integrale, con obiettivi e programmi strategici. Che poi tornerà nuovamente nelle mani della Commissione europea per l’approvazione definitiva. Gli obiettivi fondamentali sono stati già descritti nella Nature Restauration law. Ora devono essere stabiliti tempi e modalità per far ritornare la natura e ridurre l’antropizzazione di alcune aree.
César Luena, relatore stamattina in aula, ha dichiarato: “La legge sul ripristino della natura è un elemento essenziale del Green Deal europeo e segue le raccomandazioni e i pareri scientifici che sottolineano la necessità di ripristinare gli ecosistemi europei. Gli agricoltori e i pescatori ne beneficeranno e verrà garantita una terra abitabile alle generazioni future. La posizione adottata oggi invia un messaggio chiaro. Ora dobbiamo continuare a lavorare bene, difendere la nostra posizione durante i negoziati con i Paesi UE e raggiungere un accordo prima della fine del mandato di questo Parlamento per approvare il primo regolamento sul ripristino della natura nella storia dell’UE.”
Gli obiettivi al momento sono piuttosto ambiziosi. Puntare entro il 2030 al ripristino del 20% minimo della aree sottratte alla natura in territorio europeo. Questo impegno potrebbe andare a braccetto con l’obiettivo di ridurre i gas climalteranti e combattere il cambiamento climatico.
In aula, anche se in molti non l’hanno vista, era presente anche Greta Thunberg, giovane attivista che negli anni è diventata simbolo per la sua generazione dell’impegno e della lotta per salvaguardare l’ambiente. Ha assistito impassibile durante la votazione. Se portata avanti con disciplina, e se le deroghe non saranno molte, la legge sul ripristino della natura potrebbe ristabilire in breve tempo una biodiversità perduta e scacciare le numerose specie aliene che contribuiscono alla desertificazione dei terreni.
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