Al Chester Zoo del Regno Unito è nato il primo esemplare di lemure ballerino, una specie in via di estinzione. L’evento fa riflettere sulla tutela animale
Chi è animalista convinto è contrario in maniera ferrea agli zoo, o come vengono chiamati oggi i bioparchi. E le ragioni sono assolutamente condivisibili. Il problema che si somma a questa considerazione èche i cambiamenti climatici e l’eccessiva antropizzazione di alcune aree naturali, stanno portando all’estinzione numerose specie animali. Per cui gli zoo si occupano di preservarle. Ma è giusto far vivere degli animali tutta la loro esistenza in cattività? Pur se edulcorata da un ambiente il più possibile confortevole? Queste domande sono ritornate in auge con la notizia della nascita di un uovo esemplare di lemure ballerino.
Questo animale di orgine africana è principalmente presente in Madagascar, al punto che è uno dei protagonisti del cartone Disney. Si chiama ballerino perché pur avendo quattro zampe predilige la posizione eretta, e si muove saltando sulle due zampe, come una coreografia danzata.
Lo zoo di Cherster è stato lietissimo di annunciare che è nato Kintana, il primo esemplare di lemure ballerino – nome scientifico Propithecus coquereli, in Europa. I genitori sono stati importati dagli Stati Uniti. Beatrice ed Elliott, entrambi di 10 anni, dopo 18 mesi dal loro attivo in terra inglese hanno fatto venire alla luce Kintana. E questo lieto evento dà la speranza di poter far crescere il numero di questa specie in via d’estinzione. E questo pone numerosi interrogativi sul ruolo degli zoo per il benessere animale. Lontani dall’idea di esposizione di animali in gabbia, quali erano gli zoo del passato, le nuove versioni tendono a ricreare un habitat naturale per i suoi ospiti, con la convinzione che il loro benessere sia fondamentale.
Da una parte c’è la preservazione della specie in via di estinzione, dall’altra però anche il lasciare che la natura segua il suo corso. Anche se Kintana verrà accolto con tutti gli onori, e si penserà per tutta la sua esistenza a non ‘fargli mancare nulla’, si tratta sempre di un animale che dovrebbe avere a disposizione spazi molto ampi per sopravvivere. E l’interrogativo rimane aperto.
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