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Lettori a basso impatto ambientale: il mercato dell'editoria si adegua al digitale

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È del National Geographic questo nuovo interessante studio che rivela quanto leggere possa fare bene, non solo e non soltanto per arricchire la propria cultura personale ma anche per prendersi cura concretamente dell’ambiente. Certo, a patto che per farlo vengano utilizzati i supporti digitali. Sarà possibile in futuro estinguere i libri fisici, cartacei, in funzione degli ebook? Il dibattito è assolutamente aperto.

Qualche dato ci aiuterà a comprendere meglio la forza di questo fenomeno: le vendite di libri in formato elettronico, così come quelle di giornali e riviste, sono schizzate dal 2009 al 2010 del 164%, un numero davvero impressionante che ha visto la conferma anche nel 2011; fino al punto che gli ebook sono arrivati a conquistare il 15% dell’intero mercato editoriale.
Lo sviluppo sempre più innovativo delle nuove tecnologie sono sicuramente uno dei componenti che hanno permesso questo successo, garantendo al piacere della bellezza un minore impatto ambientale. In questo modo, infatti, si riduce fortemente l’utilizzo di carta, acqua ed energia, garantendo anche un minore inquinamento ambientale dovuto al trasporto delle merci. È questa la migliore scelta di consumo critico che potete fare per godere delle vostre letture preferite a impatto zero, dato che servono ben 14 libri elettronici per consumare risorse necessarie per produrre un solo tomo di carta. È evidente, dunque, che se utilizzerete un lettore di ebook per un anno potrete abbondantemente compensare le emissioni di anidride carbonica.
I problemi, però, riguarderanno poi lo smaltimento di questi rifiuti speciali una volta che avranno esaurito il loro ciclo di vita, senza considerare i problemi sociali ed economici relativi al rischio di chiusura di quelle poche, piccole e fidate, librerie che troviamo nella piazza della nostra città. Dovremmo dunque rinunciare ai preziosi consigli del negoziante che conosce i nostri gusti meglio di chiunque altro, a scapito delle recensioni di lettori e utenti anonimi?
Per approfondire la questione, vi consigliamo questo articolo in cui Amazon precedeva i dati del National Geographic e affermava di aver venduto più e-book green che libri cartacei. Potrà davvero compiersi la rivoluzione? E i libri cartacei, a cosa ci serviranno? Ci costruiremo forse una scrivania fatta con i libri?
Crescono i dati dei lettori on-line, lo dicono tutti i dati disponibili. Se il nuovo premio Pulitzer assegnato ad Huffington Post e Politico.com non fossero un segnale eclatante, ci pensa il rapporto della Federazione degli editori a rincarare la dose. I lettori dei quotidiani on-line sono sempre più numerosi e interattivi: le vendite cartacee sono infatti in calo, ma la gente non ha certo smesso di informarsi. Nel 2011 siamo arrivati a 24,2 milioni di persone, ovvero il 46,2 degli adulti intendo per adulti la popolazione con un’età superiore ai 14 anni. Dati strabilianti, come il fatto che dal 2009 al 2011 l’aumento percentuale è pari al 26%.
Il mercato dell’informazione e dell’editoria deve fare i conti con questi drastici cambiamenti, riducendo fortemente la carta stampata per non ritrovarsi poi al macero chili e chili di giornali vecchi, da smaltire. Il risparmio dunque è doppio: negli alberi sacrificati per creare la carta, e nell’energia sviluppata per mandare al macero i giornali vecchi. Siano anche inseriti nella raccolta differenziata e quindi in un programma di riciclo della carta, l’energia per rendere questa risorsa nuovamente riutilizzabile è senz’altro utilizzabile in altro modo, o comunque in modo più ridotto.
D’altra parte, certo, resta forte il problema dell’energia elettrica consumata da computer e dispositivi mobile per la fruizione delle news in formato telematico. Qualche passo in avanti anche dal punto di vista del risparmio energetico però è in corso, dal cellulare con il pannello solare alla proposta di Samsung di installare le Green Memory su cellulari e PC.
photo: jamesclay

Elisabetta Fonte

Elisabetta Fonte è stata collaboratrice di Ecoo e Pourfemme dal 2011 al 2019, occupandosi principalmente di arredamento sostenibile, decorazioni fai da te e riciclo creativo.

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