Svolta epocale in Libano da cui dovremmo trarre ispirazione, la raccolta differenziata è differente. Scopriamo come funziona, potrebbe esserci utile.
La raccolta differenziata è una necessità sociale su cui però siamo intervenuti veramente tardi. Ed il motivo è evidente visto che siamo quasi sul punto di ritorno. Guardiamo le principali città italiane, da un attento monitoraggio potremmo notare come la pulizia non sia proprio ottimale ed anzi, troveremmo in molti casi delle situazioni per nulla piacevoli.
Rifiuti, rifiuti ovunque… a volte sembra proprio che questa della raccolta differenziata sia solo un puntino a fronte della voragine di rifiuti. Ma non possiamo certamente abbatterci, ecco allora cosa dobbiamo fare: continuare nell’essere dei bravi cittadini adempiendo ai doveri civili e poi chiaramente è il momento di prendere spunto da altre idee.
A volte dovremmo guardare gli altri Paesi, questo sarebbe certamente un esercizio per vedere come forse su certe cose non siamo proprio una grande Italia. Uno schiaffo morale ci viene dato dal Libano, un paese che ha messo in piedi una prassi del tutto diversa per quanto concerne la raccolta differenziata. Scopriamo di piu’.
Ecco la differenza tra un Paese come il Libano e l’Italia: la ricompensa. Cos’è che spinge i cittadini a raccogliere rifiuti e non lasciare nulla in giro? Il denaro. Ed è questo quello che viene fatto in Libano; precisamente ci troviamo a Beirut e come si vede dal frame del video il cittadino ottiene del denaro dopo aver consegnato nei centri di smistamento i rifiuti. Uno speciale banco di un drive-through dove si scambiano i rifiuti con soldi.
Un cartello elenca i prezzi, un tariffario per agire a scanso di equivoci, in modo che il ricavo proviene da un mero calcolo matematico; ad esempio un chilogrammo di cartone vale 2.000 lire libanesi – che corrispondono grosso modo a 0.12 centesimi – mentre con le lattine di alluminio si arriva a 50.000 lire libanesi al chilogrammo. Le persone si recano alla stazione di servizio e lasciano al suo interno tutti rifiuti riciclabili ma suddivisi in modo che non segue un criterio ben definito. Gli addetti accettano di tutto; non solo i consueti materiali ma anche i rifiuti speciali come l’olio usato.
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