Sparite diverse tonnellate di uranio in Libia. L’AEIA interviene tempestivamente per risolvere i rischi legati alla sicurezza nucleare.
Nelle ultime ore in Libia è stata rilevata una grave mancanza di uranio da un sito di conservazione. Si parla di diverse tonnellate di materiale che all’epoca di Gheddafi sarebbero servite per realizzare progetti e programmi di natura nucleare. All’epoca la Nazione fu estromessa dalla NATO (2011) perdendo difatti la stabilità da un punto di vista sociale e delle rivolte cittadine.
Dal 2021 invece nel dopo-Gheddafi, il progetto legato alla realizzazione di armi da guerra è stato soppresso con la conseguente attuazione del piano di ripresa e di pace tra le nazioni in conflitto. Quel piano però col passare del tempo non ha avuto più seguito. Si sarebbe dovuti arrivare ad una decisione nell’ultima elezione politica, che alla luce dei fatti e dello smarrimento del materiale potrebbe non essere più preso in considerazione
La Libia è stata sempre una terra martoriata da continue guerre civili. Le soppressioni da un punto di vista sociale e le mancate libertà e diritti venivano rimarcate in maniera piuttosto insistente dall’allora Presidente Gheddafi, il cui governo cominciò a risentirne attraverso le prime manifestazioni di dissenso pubblico.
Dopo esattamente otto anni di guerre e rappresaglie fuori controllo da parte della popolazione che condannava l’operato politico e dittatoriale di Gheddafi, quest’ultimo veniva catturato a Sirte e sottoposto a crudi e brutali atti di violenza che hanno lo hanno portato in brevissimo tempo alla morte assieme a quella dei due figli, inseguiti e uccisi. La popolazione libica festeggiò il grande evento della scomparsa ma nel giro di due anni a questa parte, senza un leader è stata presa di mira dai popoli vicini per l’antecedente sottrazione di terre e libertà legate al vecchio governo dittatoriale
A scoprire la mancanza di ben 2,5 tonnellate di uranio da un sito di conservazione in Libia sono stati gli ispettori dell’AEIA i quali hanno lanciato un allarme piuttosto preoccupante sullo stato della sicurezza nucleare. Con la sparizione dell’uranio, ora incustodito chissà dove il rischio di sicurezza radiologica e più in generale ambientale a livello globale è davvero altissimo. In ogni caso si farà in modo di presentare dei piani organizzativi per il rinvenimento del materiale chimico ma nel frattempo la soluzione più estrema per gli ispettori se non dovessero più esservi tracce delle tonnellate smarrite dal sito di competenza con ogni probabilità si traduce in un’azione legittima e singolare. Stiamo parlando della rilevazione del restante materiale naturale custodito sotto la protezione del governo e sottoporlo alla completa rimozione.
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