Avere il lievito in casa è fondamentale: elemento portante di molte ricette, può accadere che sia scaduto. Ecco come capirlo grazie ad alcune dritte facili e veloci.
Fondamentale per molteplici ricette, il lievito madre è immancabile nelle cucine. Si tratta di un composto frutto della fermentazione di un impasto ottenuto unendo farina e acqua.
Al suo interno sono presenti microrganismi viventi in particolare batteri di lattici e lieviti che si nutrono di zuccheri sia semplici, sia complessi e che producono sostanze di scarto che sono imprescindibili proprio per la panificazione. Proprio per questo è perfetto per pizze, focacce, dolci e pane.
Per quanto riguarda le sue caratteristiche intrinseche si tratta di una pasta dal sapore e odore acido che tende al dolce. Dal colore bianco e avorio, ha una consistenza soffice e morbida e non è appiccicoso. Elemento cardine della dispensa, può accadere di averlo, ma che sia ormai scaduto. Ma come capirlo? Ecco alcune strategie.
Può capitare di avere in casa del lievito, ma non sapere se sia scaduto o meno. Per comprenderlo basta controllare il suo colore: di natura dovrebbe tendere al beige.
Se il colore del lievito è sul beige allora significa che non è scaduto. Se invece vira verso il grigio e presenta eventuali macchie oppure muffe significa che è scaduto e che la sua composizione è alterata.
Ma ci sono casi in cui seppur scaduto il lievito non presenta macchie e pertanto è bene mettere in altro altre strategie per verificare il suo stato.
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Per essere certi se il lievito sia scaduto o meno viene in aiuto un trucchetto facile e veloce, da testare subito. Basta immergene un cubetto nell’acqua tiepida per poi aggiungere un cucchiaino di zucchero, mescolando.
Se nel liquido vengono a crearsi delle bollicine sulla superficie allora il lievito non è scaduto, in caso contrario invece non si può più usare e bisogna quindi starne alla larga. Altro fattore fondamentale a cui prestare attenzione è l’odore: se questo è sgradevole significa che, ormai, il lievito è andato a male.
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