Cittadini e associazioni ambientaliste stanno protestando dopo la decisione del consiglio regionale della Liguria di approvare la caccia alla selvaggina con arco e frecce.
Qualche giorno fa, il consiglio regionale della Liguria ha approvato l’emendamento, presentato dalla Lega, che consente la caccia alla selvaggina, compresi mufloni, cervi e cinghiali, mediante l’utilizzo di arco e frecce.
Una decisione che non ha lasciato indifferenti le associazioni animaliste e ambientaliste. Subito dopo l’approvazione dell’emendamento è stata inviata una lettera di protesta a tutti i consiglieri e al governatore Giovanni Toti definendo “una barbarie” la decisione.
Polemiche in Liguria, dove durante la notte tra giovedì 27 e venerdì 28 luglio il consiglio regionale ha approvato un emendamento presentato dalla Lega che permette di cacciare la selvaggina con arco e frecce. Tra questi animali cinghiali, cervi e mufloni.
Dopo l’approvazione, le varie associazioni ambientaliste ed i cittadini, come riporta la redazione di Sky Tg24, hanno inviato una quantità enorme di email, mettendo in atto un vero e proprio mailbombing, a tutti i consiglieri regionali e al presidente Giovanni Toti. Le email contenevano lo stesso testo: una lettera in cui si definisce la decisione del consiglio come una “barbarie legalizzata” con un ritorno alla “preistoria”.
L’utilizzo di arco e frecce, secondo cittadini e associazioni, difatti, oltre ad essere un metodo che ricorda quelli utilizzati migliaia di anni fa provocherebbe un dolore non necessario all’animale. Questo perché, si legge nella lettera, i cacciatori non sono tutti “campioni olimpici” che potrebbero non essere molto precisi non centrando subito l’animale e si potrebbero verificare situazioni in cui questi vagherebbero per giorni agonizzando trafitti dalle frecce. Non è un caso, prosegue la nota, che questi strumenti siano stati sostituiti dalle armi da fuoco.
Per cercare di far fare un passo indietro al consiglio regionale, è stata lanciata una petizione online sulla piattaforma change.org. Sulla pagina dedicata si legge: “Tale petizione dovrebbe interessare tutte le Persone, perché è aberrante nel 2023 sottoporre degli Animali a delle atroci sofferenze e mettere in pericolo anche Persone che passeggiano nei boschi”. Ad ora, a soli tre giorni dalla pubblicazione, sono state raccolte già più di 47mila firme su un obiettivo totale di 50mila.
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