Hai curato con attenzione la tua pianta di limoni in modo tale da poter avere frutti freschi tutti i giorni ma ti sei accorto che alcuni sono marci o stanno marcendo. Sai qual è la causa e soprattutto cosa devi fare?
Prendersi cura delle piante che si sceglie di avere in giardino significa anche accorgersi quando queste sono attaccate da eventuali parassiti. Alcuni degli incubi più grossi per i giardinieri e gli agricoltori sono proprio le infestazioni dovute ad animali piccolissimi che però producono danni enormi. Basta pensare a quello che succede purtroppo alle grandi piantagioni di olivi secolari in Puglia piagate dalla xylella.
Ma non c’è bisogno di arrivare alle situazioni tragiche della Puglia per rendersi conto che alcune infestazioni possono essere veramente fastidiose. Se ti sei per esempio accorto che le tue piante di limoni presentano frutti malconci è probabile che ci sia l’intervento di un insetto purtroppo molto prolifico ma molto aggressivo e pericoloso.
Una delle patologie che più spesso colpisce le piante di limoni e porta alla caduta dei frutti è quella portata dalla tignola. Si tratta di un insetto piccolo che si riproduce velocemente e che ha una predilezione per i fiori delle piante da frutto. Nonostante il suo nome per riconoscere un esemplare di tignola devi abituarti a cercare degli insetti piccoli ma simili alle farfalle, di solito di colore grigio e rosso o grigio e nero.
Nel caso però di un attacco da parte della tignola quello che ti ritrovi è un albero su cui i frutti non arrivano a maturazione. Perché le tignole hanno l’abitudine di attaccare i fiori del limone che nel momento in cui si trasformano i frutti non sono più forti a sufficienza. Per trattare un attacco da parte della tignola puoi utilizzare l’olio di neem oppure l’olio di lavanda o di citronella.
Si tratta infatti di oli essenziali repellenti naturali. Assicurati, per una efficacia maggiore, di ripetere il trattamento spruzzando l’olio di neem o gli altri oli essenziali almeno una volta a settimana e di ripetere il trattamento in caso di pioggia, perché queste sostanze vanno via con l’acqua. Se spruzzi l’olio di neem sul cibo dovrai attendere almeno due giorni per poterlo poi consumare. Ma oltre alla tignola c’è un altro pericolo: la cosiddetta mosca della frutta.
Oltre alla tignola, come già detto, un altro pericolo per le piante da frutto è la cosiddetta mosca della frutta. Un insetto che nella sua forma adulta assomiglia in tutto e per tutto a un moscerino ma è quando è ancora sotto forma di larva che è più pericoloso. Perché le larve della mosca della frutta si insinuano all’interno dei frutti e cominciano a mangiarli provocandone la marcescenza.
Accorgersi che c’è una possibile infestazione di mosche della frutta è difficile ma quello che puoi fare è creare una trappola con una bottiglia tagliata in cui lasciare a macerazione del pesce in ammoniaca. L’ammoniaca è infatti ciò che attira naturalmente le mosche della frutta.
In alternativa se non vuoi utilizzare l’ammoniaca puoi mescolare aceto e zucchero. L’importante è creare una mistura acida e dolce insieme che ricordi le sostanze naturali presenti nella frutta matura. Mantenere le trappole per le mosche appese agli alberi da frutto ti aiuta ad evitare brutte sorprese e anche a ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche.
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