L’influencer vegana Zhanna Samsonova si è spenta all’età di 40 anni lo scorso 21 luglio. Tremendo quanto riferito dai suoi affetti: “È morta di fame”
I rischi connessi ad una dieta di tipo vegano sono più che noti. Sebbene uno stile alimentare di tal genere risulti di gran lunga più sostenibile in termini ambientali – si sa, a questo proposito, che la catena produttiva della carne è tra le più inquinanti al mondo -, talvolta i benefici assicurati al clima non sono i medesimi quando si tratta della nostra salute.
Lo sa bene Zhanna Samsonova, l’influencer vegana per eccellenza che, sui social, era conosciuta col nome di Zhanna D’art. Solamente poche ore fa è stata diramata la notizia della sua morte, che avveniva in Malesia lo scorso 21 luglio. La 40enne, originaria della Russia, si nutriva ormai da quattro anni di frutta esotica, bacche e germogli.
Il progressivo impoverimento della dieta dell’influencer – unito alla mancanza di figure esperte che l’abbiano affiancata nelle sue scelte di vita – avrebbe portato al tragico epilogo. Già da tempo, ha confessato un amico della Samsonova, i suoi affetti vivevano col timore di poterla ritrovare “senza vita al mattino“. D’altronde, è stata proprio un’amica dell’influencer a confessare che la 40enne sarebbe “morta di fame“.
Come abbiamo già ribadito in diverse occasioni, la dieta vegana è la più sostenibile se si guarda puramente alla questione dell’impatto ambientale. Si sa, sotto questo punto di vista, che pratiche quali l’allevamento e la pesca intensivi sono in grado di produrre dei livelli di inquinamento che non hanno paragoni in termini di filiera alimentare. Tuttavia – e questo gli esperti lo sottolineano da tempo immemore – è bene approcciarsi a questa particolare dieta solamente se si hanno tutte le competenze (o il supporto necessario) per poterlo fare.
È risaputo, infatti, che il veganesimo, laddove non correttamente integrato, causi un impoverimento di nutrienti e sostanze fondamentali per il corpo umano (se ti stai chiedendo se questa particolare dieta influisca anche sulla salute dei tuoi capelli, la risposta potrai trovarla in questo articolo). Senza ombra di dubbio, la morte di Zhanna Samsonova non può che essere ascritta alle circostanze sopra elencate. La 40enne deceduta lo scorso 21 luglio, ormai da quattro anni, era l’influencer per antonomasia in materia di veganesimo.
La donna, che si nutriva esclusivamente di bacche, semi, succhi ed estratti di frutta esotica, risiedeva in Malesia, dove stava portando avanti un’attività di promozione del suo stile di vita green e totalmente ecosostenibile. Da tempo, tuttavia, familiari e amici dell’influencer si erano accorti di un netto peggioramento delle sue condizioni di salute. “Ogni giorno avevo paura di trovare il suo corpo senza vita“: questa la testimonianza di una vicina di casa, la quale ha anche spiegato di aver convinto Zhanna a farsi curare.
Purtroppo, nonostante la 40enne sembrasse essersi convinta, a nulla sono valsi gli ultimi, disperati tentativi di riprendere il controllo della sua vita. Le carenze nutrizionali con le quali l’influencer stava lottando ormai da tempo avevano già superato il punto di non ritorno.
Per amici e vicini di casa della 40enne non ci sarebbero dubbi sul fatto che Zhanna Samsonova sia morta di fame, in seguito a gravissime carenze nutrizionali contro le quali combatteva già da tempo. I genitori, all’opposto, affermano che la figlia sia deceduta a causa di “un’infezione simile al colera“.
Quel che appare certo, a fronte dell’agghiacciante testimonianza offerta dalla storia dell’influencer, è che qualunque tipo di dieta dovrebbe essere intrapresa previo consulto medico. Portare il corpo ad oltrepassare certi limiti, come la tragedia di Zhanna ci insegna, non può che avere solo ed esclusivamente dei risvolti negativi.
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