Con il litio si alimentano le batterie di veicoli e dispositivi elettrici, per questo tale minerale ha un’importanza fondamentale: l’ultima riserva scoperta negli Stati Uniti.
Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare di auto elettriche, il cui funzionamento si basa sull’uso di batterie alimentate al litio. Il passaggio da veicoli inquinanti con motori termici, che sfruttano i combustibili fossili, a veicoli più green non può prescindere dal ricorso a questo minerale, considerato fondamentale per la costruzione delle batterie dei suddetti veicoli. Eppure connesse all’estrazione del litio esistono numerose problematiche: innanzitutto l’attività mineraria ha un forte impatto ambientale, sia in termini di sfruttamento di energia che di immissioni, inoltre in molti casi ne consegue inquinamento delle falde acquifere, per non parlare dell’impatto sui territori e sulle popolazioni che vivono nelle aree di estrazione.
Un esempio lampante in questo senso è quello della cosiddetta Valle della Miseria, in Brasile, dove vive oltre un milione di persone che risentono della siccità provocata dall’estrazione mineraria e dove le case sono crepate dalle continue esplosioni, per non parlare del frastuono costante. Inoltre, sempre connesso all’uso di litio, vi è il problema dello smaltimento delle batterie esauste, anch’esso molto impattante dal punto di vista ambientale.
Eppure, nonostante le numerose criticità, la transizione energetica è fondamentale e la sostituzione dei veicoli tradizionali con veicoli elettrici può ridurre enormemente l’inquinamento da gas serra. Per tale ragione una recente scoperta avvenuta negli Stati Uniti può essere considerata rivoluzionaria: al confine tra Nevada e Oregon, infatti, è stata scoperta una riserva di litio che potrebbe contenere tra 20 e 40 milioni di tonnellate metriche di metallo.
La riserva si trova in prossimità di un cratere vulcanico, il McDermitt Caldera, e potrebbe risultare un bacino ancora più ricco di quelli delle pianure salate della Bolivia, ove si trovano circa 23 milioni di tonnellate metriche di litio. La scoperta del sito è stata confermata dalla rivista scientifica Science Advances e potrebbe avere importanti implicazioni da numerosi punti di vista.
Innanzitutto l’equilibrio geopolitico ne risentirebbe in positivo: ad oggi la maggior parte delle riserve di litio si trova infatti in aree del pianeta in via di sviluppo, ove l’esportazione massiva e costante del litio verso i Paesi del primo mondo continua a gravare sull’economia locale. Inoltre la nuova riserva di litio potrebbe assicurare approvvigionamento costante e prezzi stabili. A risentirne negativamente ci sono invece i nativi americani, che considerano sacre quelle aree: l’estrazione di litio, però, è già iniziata e non accenna a fermarsi.
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