Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia, spiega: “Stiamo utilizzando il 50% di più delle risorse che la Terra può produrre e se non cambieremo rotta il numero crescerà rapidamente, entro il 2030 neanche due pianeti sarebbero sufficienti.”
Qual è la soluzione? Il WWF a questo proposito ha pensato a cinque mosse che possono essere messe in atto per salvare il nostro pianeta: consumare in modo intelligente, gestire in modo equo le risorse a nostra disposizione, produrre con efficienza e limitando lo spreco di energia, spingere i flussi finanziari verso progetti volti alla conservazione ambientale, tutelare la biodiversità, il cui 30% è andato perso negli ultimi 40 anni.
Inquinamento, erosione del suolo e delle coste, incendi che distruggono le foreste, un impatto ambientale enorme. I nostri consumi rischiano di essere insostenibili per la Terra. Non basta la volontà di voler eliminare gli sprechi, serve il contributo di tutti, anche nel quotidiano, in modo da garantire la salvaguardia del nostro pianeta.
Consumare non vuol dire trascurare la criticità connessa alla questione, per non far soccombere il nostro pianeta, il quale ci offre delle risorse che non vanno sprecate inutilmente. Limitare i consumi non vuol dire privarsi di ciò che serve, ma significa poter lasciare un’impronta ambientale meno pesante.
Ciascuno di noi ha il dovere di impegnarsi in maniera attiva in un’azione di ecoresponsabilità che solo nella sua collettività può riuscire a dare i propri frutti in maniera produttiva, per provvedere alla tutela ambientale.
In questo senso le azioni di sensibilizzazione ambientale sono fondamentali, per coinvolgere i più in un’azione di responsabilizzazione verso il rispetto del pianeta Terra.
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