Purtroppo stavolta il famoso lago scozzese di Loch Ness non torna al centro della cronaca per qualche sensazionale scoperta sul misterioso mostro che ne abiterebbe le acque
Il mistero del grande lago scozzese in cui vivrebbe quello che tanti ritengono essere l’ultimo dinosauro ancora in vita, diventato attrazione per tutta la zona, rischia di essere svelato in malo modo. Perché purtroppo, a causa della prolungata ed estenuante siccità che sta colpendo quella di un tempo si chiamava verde e uggiosa Inghilterra proprio l’acqua del gigantesco bacino scozzese si sta lentamente ritirando e sta scomparendo. A lanciare l’allarme la Scottish Environment Protection Agency o SEPA.
I dati allarmanti mostrano che il lago sta raggiungendo il suo minimo da quando la stazione di monitoraggio installata proprio sul lago ha iniziato a raccogliere dati nel 2016. La quantità di acqua nel lago di Loch Ness è, come succede per qualunque altro bacino d’acqua, sempre in movimento e ciclicamente aumenta e diminuisce. Vale infatti la pena ricordare che si sono trovati valori anche più bassi in passato per esempio nel ’98 e nel ’99 ma ovviamente questa non può essere una giustificazione per non adottare tutta una serie di comportamenti che possano mettere al sicuro questo bacino così importante per tutta la Scozia.
Rischiamo di vedere il mostro di Loch Ness in spiaggia?
Il mistero del lago, lungo oltre 32 km e largo 3, riporta indietro nel tempo a quando l’isola di Gran Bretagna era abitata dalle popolazioni celtiche, che avevano un rapporto molto religioso e rispettoso con tutto l’ambiente naturale. Un rispetto che forse andrebbe recuperato anche nella modernità visto che ora il lago, in grado di contenere una quantità d’acqua superiore a tutti i laghi inglesi e gallesi messi insieme, si trova in una condizione di mancanza d’acqua che rischia di compromettere tutto l’ecosistema della zona.
In particolare, gli esperti della Scottish Environment Protection Agency hanno notato come nella parte occidentale il lago si stia ritirando scoprendo quindi parte del fondale più vicino alla riva. La causa di questa riduzione della portata d’acqua è molto probabilmente il tempo caldo e secco che sta interessando l’isola di Gran Bretagna. Una condizione anomala che, per esempio, proprio nel sistema composto sia dal lago di Loch Ness sia dal fiume Ness rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle specie ittiche che nell’area vivono, principalmente salmoni e trote.
I pericoli dell’acqua calda
Tra i molti rischi dovuti ai cambiamenti climatici che generano queste condizioni prolungate di siccità ci sono quelli legati all’aumento della temperatura dell’acqua. Perché minore è la quantità d’acqua presente in un bacino più rapidamente la temperatura di quel bacino sale dato che è minore la massa d’acqua che deve essere riscaldata. E nel lago di Loch Ness, come in altri bacini in tutto il mondo, un innalzamento della temperatura potrebbe portare al moltiplicarsi di funghi e alghe e in particolare nel lago potrebbe tornare un fungo pericoloso proprio per i pesci. Per salvaguardare l’acqua del lago di Loch Ness il servizio idrico scozzese sta invitando tutti i residenti e i turisti, moltissimi in questo periodo, a ridurre al minimo il consumo inutile di acqua.