C’è stato un battibecco molto acceso in queste ultime ore tra il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida e Serge Hercberg, professore alla Sorbona di Parigi sulla questione NutriScore: ecco il tweet incriminato.
Facciamo un passo indietro e ricordiamo che cos’è il NutriScore di cui tanto si sta parlando ormai da oltre un anno a livello europeo. Si tratta in sintesi di un “semaforo del cibo” nato per etichettare gli alimenti ritenuti pericolosi per la salute dei consumatori. Sotto esame – ma ancora esclusi dalla lista al momento – soprattutto alimenti della dieta mediterranea, in particolare moltissimi cibi a marchio Dop e Igp, compresi formaggi e vini di lontana origine consortile amatissimi nel nostro Paese. Quindi non solo bibite gassate, prodotti con alti quantitativi di zuccheri raffinati, fumo e alcool.
Il semaforo andrebbe dalla lettera A alla E a seconda della pericolosità che sarebbe poi segnalata in etichetta accanto ai valori nutrizionali dell’alimento in questione. Le lettere D ed E però bocciano l’alimento secondo solo un unico quantitativo di riferimento (ovvero 100 grammi) senza considerare l’esatta porzione assunta. La lettera quindi definisce pericoloso un cibo senza valutare prima l’esatta porzionatura, il peso corporeo del soggetto, il sesso, la distribuzione dei pasti, abbinamenti e stile di vita.
Durante la Prima Giornata nazionale dell’alimentazione tenutasi lo scorso 23 febbraio, è intervenuto anche Francesco Lollobrigida, rappresentante eletto del Mipaaf, il quale ha rivelato durante il suo intervento ciò che pensa proprio sul NutriScore: “È pericolosissimo. È un’etichettatura condizionante che non garantisce una corretta informazione (…) Diffonderò oggi una tabella, che ho visto questa mattina a un convegno di cardiologi, dove nella fascia verde ci sono cibi che farebbero rabbrividire qualsiasi persona che segue la buona alimentazione e, in quella rossa, pasta, olio, parmigiano e tutto ciò che ci ha reso un modello di vita lunga e sana”.
La tabella l’ha poi davvero pubblicata con un tweet intitolato ‘I paradossi del NutriScore’ che però in pochissime ore ha scatenato i commenti di molti esponenti del settore scientifico, in particolare dal nutrizionista e docente della Sorbona di Parigi Serge Hercberg, che con ben 21 tweet ha cercato di passare in rassegna esattamente ‘Gli errori e le bugie’ contenute nel cinguettio del ministro italiano. Vediamo le principali menzogne a suo dire che non andrebbero diffuse così alla leggera ma lette con attenzione per capire meglio il meccanismo europeo del NutriScore.
La lista però presenta anche altri 18 punti tutti fermamente spiegati da Serge nei suoi dettagliati tweet social.
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