La peste suina africana arriva in Lombardia, uccidendo tanti animali negli allevamenti: è strage di maiali e di cinghiali.
Ancora una volta, il virus della peste suina africana invade l’Europa e galoppa veloce in particolar modo negli allevamenti della Lombardia. È una strage di maiali e di cinghiali, causata da un focolaio riscontrato in provincia di Pavia. Il virus che sta sterminando tanti poveri animali punta i riflettori, per l’ennesima volta, sull’insostenibilità degli allevamenti intensivi.
La PSA continua a mietere vittime, diffondendosi sempre più negli allevamenti europei. Dopo la diffusione in tante altre Regioni italiane, nel corso del tempo, quali in Piemonte, Lazio, Sardegna, Campagna e Liguria, ora approda in Lombardia. Nel corso dell’estate, il virus ha già massacrato migliaia di animali. Gli allevatori sono stati costretti ad abbattere migliaia di maiali e di cinghiali.
Sono diversi i focolai di peste suina esplosi in Lombardia, in vari Comuni. La Procura di Pavia ha aperto un fascicolo per indagare sui titolari di alcune aziende, responsabili di non aver contattato subito le autorità della condizione all’interno degli allevamenti. Condizione di malessere che risale addirittura all’inizio dell’estate, e che ha contribuito alla diffusione del virus in tutta la Regione.
La Lombardia adotta nuove restrizione per contenere la propagazione del virus in tante altre strutture. Nella zona entro 10 chilometri dagli allevamenti, ad esempio, è stato vietato il trasporto di animali allevati, mentre nelle altre aree della Regione, gli spostamenti di animali destinati al consumo dovranno essere autorizzati solo dopo attenti esami e visite cliniche. Stesse misure sono state adottate anche da altre Regioni.
Dopo l’influenza aviaria, la peste suina africana sta mettendo in pericolo tutto il comporto suinicolo regionale lombardo, come afferma lo stesso Assessore di Regione Lombardia all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi. Il pericolo, però, non è soltanto italiano, visto che la PSA si sta diffondendo in tanti altri allevamenti in Europa.
È sempre più difficile gestire i focolai, e sono milioni gli animali uccisi negli allevamenti. Non solo maiali e cinghiali, ma anche polli, tacchini e tanti altri, sterminati all’interno degli allevamenti intensivi, veri inferni per gli animali, insostenibili, crudeli, intollerabili, inquinanti e pericolosi per tutti, per l’ambiente e anche per noi stessi.
Una mattanza che prosegue indisturbata quotidianamente, che occorre combattere. Gli allevamenti intensivi, oltre che umilianti per i poveri animali, oltre ad essere eticamente scorretti, sono anche veicolo di nuove pandemie. Tra grattacieli costruiti per allevare maiali destinati al macello, come quello enorme, il più grande al mondo, costruito in Cina, fino ai video che tesimoniano le sofferenze assurde che gli animali sono costretti a subire, questi orrori devono essere fermarti una volta per tutte.
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