L’orsa senza pelo, una storia che lascia sconvolti: il motivo è davvero molto grave

La storia di Olive, l’orsa senza pelo, dovrebbe far riflettere l’uomo su quello che sta accadendo al nostro amato pianeta terra.

Olive, una giovane orsa nera, ha avuto un inizio di vita difficile, ma grazie agli sforzi instancabili dei veterinari della fauna selvatica del California Department of Fish and Wildlife (CDFW), ha ricevuto le cure necessarie per superare una grave malattia della pelle. Questa condizione l’ha lasciata per lo più senza pelliccia e incapace di vivere in natura. È stata recuperata nell’aprile del 2021, quando il CDFW l’ha trovata sulla sponda occidentale del Lago Tahoe in gravi condizioni, con la pelle infetta da una malattia fungina chiamata Trichophyton.

olive orsa senza pelo
Olive, l’orsa trovata senza pelo (Ecoo.it)

Dopo il suo recupero, Olive è stata trasferita al Folsom City Zoo Sanctuary, che aveva recentemente perso un orso anziano e aveva lo spazio per accoglierla. Nonostante le difficoltà legate alla sua condizione di salute, lo zoo ha accettato la sfida di prendersi cura di lei. Olive è stata messa in quarantena per sei mesi, separata dagli altri orsi e tenuta lontana dal pubblico, per aiutarla a riprendersi e adattarsi alla nuova vita.

La storia di Olive ci invita alla riflessione

I veterinari del CDFW hanno trattato la sua infezione con una serie di bagni settimanali, farmaci antimicrobici e una dieta speciale. Durante la sua riabilitazione, Olive ha ricevuto anche riscaldatori per aiutarla a mantenere la temperatura corporea. Sebbene la cura abbia migliorato la sua condizione, il danno ai follicoli piliferi ha impedito alla sua pelliccia di crescere completamente, ma il suo stato di salute è migliorato notevolmente. Alla fine del 2021, dopo essersi ambientata, Olive è stata introdotta al pubblico.

cucciola orsa senza pelo
Le immagini del ritrovamento della piccola Olive (Ecoo.it)

Oggi, Olive vive in una zona adiacente a Henry, un altro orso residente del santuario, anche lui salvato dal CDFW anni prima. Sebbene non siano ancora stati uniti a causa delle differenze di taglia e per motivi di sicurezza, la possibilità di una futura convivenza è una prospettiva.

Il Folsom City Zoo Sanctuary ha dato a Olive una casa sicura e confortevole, e continua a monitorare la sua salute. Nonostante le difficoltà iniziali, Olive ha trovato un posto in cui può vivere tranquillamente, lontano dai pericoli della natura selvaggia, ma con le cure veterinarie continue di cui ha bisogno.

Perché gli orso perdono il pelo?

Tra il 1998 e il 2012, i ricercatori hanno catturato e studiato centinaia di orsi polari in Alaska per monitorarne la salute. Un piccolo gruppo, circa il 3%, ha mostrato segni di perdita di pelo, e nel corso degli anni il numero di orsi con questa condizione è aumentato. Sebbene la perdita di pelo non sia generalmente irreversibile e non porti alla morte dell’animale, è stata associata a uno stato di salute compromesso, con gli orsi affetti che risultavano più magri e stressati.

Le cause della perdita di pelo negli orsi possono essere varie, tra cui inquinamento ambientale, carenze nutrizionali, agenti patogeni e cambiamenti climatici. Alcuni casi di alopecia sono stati osservati anche in orsi in cattività, come nel caso degli orsi dello zoo di Lipsia, che provenivano dalle montagne andine e svilupparono una condizione simile. Due di questi orsi morirono poco dopo, e un altro ha avuto un destino incerto. Anche Cholita, un’altra orsa rimasta senza pelo, purtroppo è morta prematuramente.

Il dramma della rogna sarcoptica

Un’altra malattia legata alla perdita di pelo negli orsi è la rogna sarcoptica, causata da un parassita microscopico, il Sarcoptes scabiei. Questo acaro, che normalmente colpisce i cani, ha causato una vera epidemia tra gli orsi, portando a prurito, perdita di pelo e gravi danni alla pelle. In alcuni casi, la malattia ha causato la morte degli orsi a causa della risposta immunitaria eccessiva.

Per trattare questa condizione, alcuni orsi sono stati trattati con un farmaco antiparassitario chiamato Ivermectina, che viene somministrato in due dosi per eliminare gli acari e le loro uova. I ricercatori continuano a monitorare gli orsi trattati per verificare l’efficacia del trattamento.

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