Nel luglio del 1930, 15 persone morirono ed altre 40 rimasero ferite, in un tragico scontro tra due treni avvenuto nella stazione di Sasso Marconi (Bologna).
Un terribile incidente ferroviario in una afosa giornata d’estate spezzò la vita di 15 persone. Due treni si scontrarono nella stazione di Sasso Marconi, in provincia di Bologna, lungo la linea Porrettana Bologna – Firenze.
Era precisamente il 3 luglio del 1930, quando lo schianto sconvolse il Bel Paese. Coinvolti nel disastro un convoglio passeggeri ed un treno merci che si trovava fermo al primo binario della stazione. I soccorsi furono tempestivi, ma il bilancio fu terrificante: oltre alle 15 vittime si contarono 40 feriti.
Incidente della stazione di Sasso Marconi: il tragico bilancio
I primi raggi del sole avevano già iniziato ad illuminare i binari della stazione di Sasso Marconi, comune della provincia di Bologna, quando intorno alle 6:30 del 3 luglio del 1930 un terribile boato squarciò il silenzio.
Un botto provocato da uno scontro ferroviario sul primo binario dello scalo, dove si trovava fermo un treno merci su cui piombò il diretto partito da Bologna e che avrebbe dovuto raggiungere Roma. Un impatto che fece penetrare la locomotiva nel convoglio merci trascinandolo per alcuni metri e facendolo deragliare.
Per estrarre da quel groviglio di ferro e lamiere, fu necessario l’intervento di diverse squadre di soccorso che lavorarono per ore ed ore. Alla fine per 15 delle persone a bordo dei due treni non ci fu nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate nel disastro. Altre 40, invece, rimasero ferite alcune delle quali in maniera grave e per cui fu necessario il trasporto in ospedale.
Per rimuovere i detriti e riattivare la circolazione ferroviaria, sospesa dopo l’incidente, le squadre impiegarono quasi undici ore.
Cosa è accaduto quel giorno
Non ci volle molto a capire cosa aveva causato il terribile scontro tra il treno diretto a Roma e quello merci, fermo al binario. Si trattò di un errore di instradamento della locomotiva elettrica: il macchinista aveva dato il via libera erroneamente. Pochi secondi dopo, rendendosi conto dello sbaglio, provò ad azionare il sistema di frenatura di emergenza, tutto inutile: complice anche la visibilità ridotta poiché in prossimità di una curva, il convoglio piombò sull’altro ad una velocità di circa 50km/h.