Una tecnica antica che permette di propagare una pianta originaria ad una più grande. Una tecnica manuale tutta da conoscere per le incisioni sul legno
L’innesto è una antica pratica agronomica per la moltiplicazione delle piante in modalità agamica, ovvero riproduzione asessuata resa possibile dal processo che consente la formazione di nuovi organismi a partire da un singolo organismo.
L’innesto è un tipo di propagazione che serve ad ottenere in un nuovo soggetto con le stesse caratteristiche morfologiche della pianta madre dalla quale si è staccato il rametto per avere lo “scudetto”. Il mese di luglio è indicato per eseguire innesto su diverse specie di piante: albicocco, castagno, noce, susino e vite.
Come si fa un innesto di piante: la tecnica manuale
Il prelievo del rametto originale si effettua incidendo orizzontalmente con un coltello sul ramo a partire da 1 cm sopra la gemma e scavando sino ad intaccare il legno, con una larghezza di taglio di 5-6 mm. La stessa operazione va eseguita a partire da 1 cm sotto la gemma e procedendo al contrario, scavando sino a lasciare un leggero strato di legno subito sotto la base della gemma stessa. Quando i due tagli si incontrano. A questo punto è possibile chiudere il taglio e unire i due rami con della rafia vegetale o di plastica legando i rami e coprendo tutto il taglio.
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In questo modo ed eseguendo la tecnica giusta la nuova pianta assume il nome di bimembre in quanto formata da una parte formata da una parte dotata di radici detta soggetto e una parte a sviluppo aereo detta nesto. La spinta vegetativa dipende soprattutto dal soggetto mentre le caratteristiche produttive e vegetative dipendono dal nesto.
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L’innesto si pratica tra piante affini cioè simili botanicamente; esistono delle eccezioni a questa regola. Il tipo di innesto è legato alla dimensione del nesto. Già dalla fine di luglio sarà possibile innestare altre piante da frutto come gli agrumi, limone e arancio, il ciliegio, il melo e il melograno.