Oggi la moda è sempre più sostenibile, a partire dalle materie prime che utilizza. Proprio come fa Luisa Cevese con la sua linea Riedizioni in cui parte dagli scarti industriali per creare nuovi tessuti green.
Designer focalizzata sulla realizzazione di tessuti sostenibili, Luisa Cevese ha vissuto a Londra, in America e in Messico, collaborando e lavorando con numerose aziende internazionali come Dolce&Gabbana, Romeo Gigli, Hermès e Chanel, solo per citare alcuni nomi.
Nel 1996 ha fondato il suo marchio Luisa Cevese Riedizioni, una linea di prodotti e di tessuti che realizza combinando scarti tessili industriali al poliuretano. Si tratta di un materiale innovativo che riesce ad unire resti di tessuti con plastica. Non è una semplice addizione il cui risultato è 1+1, bensì la somma dei due elementi percepiti come contrari e opposti, dà vita a qualcosa di diverso che Luisa Cevese ha chiamato Undici (1 e 1 = 11). La morbidezza e preziosità dei tessuti si unisce alla rigidità e freddezza della plastica.
Se il primo tassello della creazione di un abito o di un accessorio deriva da uno scarto, da uno spreco precedente, allora cominciamo già bene. E si sa che… chi ben comincia è a metà dell’opera.
Il risultato è bellissimo, ogni pezzo è unico, prodotto in Italia e nato da una persona e non da una macchina. E pensare che è partito tutto da uno scarto!
La moda è stato uno dei mondi produttivi più avversati dalle pratiche di sostenibilità. Il perché risiede nelle problematiche legate all’approvvigionamento delle materie prime, alle lavorazioni merceologiche e ai vari passaggi che dalla filiera produttiva arrivano fino alla distribuzione e commercializzazione. Certamente la moda ha fatto la parte della cugina poco glamour, da tenere in un angolo e da nascondere perché appunto di sostenibile aveva ben poco, dietro l’allure del prodotto finale.
Negli ultimi anni, complice anche una rinnovata sensibilità ambientale, le cose stanno parzialmente cambiando e oggi molte aziende del comparto moda & lusso sono attive nell’adottare politiche di produzione che rispettano maggiormente l’ambiente grazie per arrivare alla sostenibilità ecologica.
Avrete forse sentito questa frase che è diventato uno degli slogan green per eccelenza. Non esiste un altro pianeta, e quello che abbiamo è l’unico possibile. Non c’è via di scampo nel dover allora riconsiderare le nostre esistenze alla ricerca di modi di vivere più sostenibili, che preservino il luogo in cui siamo e in cui vorremmo rimanere ancora per molto.
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