Missione compiuta per l’India che ha festeggiato l’arrivo sulla Luna del lander Vikram, sbarcato nell’emisfero Sud qualche giorno fa: si ipotizza una nuova corsa alla Luna.
L’India è sbarcata sulla Luna. Mercoledì pomeriggio, con estrema puntualità, il lander Vikram, appartenente alla missione Chandrayaan-3, ha completato senza intoppi l’allunaggio nell’emisfero Sud del satellite naturale.
Un traguardo storico per l’India che diventa la quarta potenza a sbarcare sulla Luna e la prima ad effettuare un atterraggio nella regione del polo sud lunare. Quella dello stato asiatico non è la prima missione degli ultimi anni verso la Luna che sembra aver destato nuovamente l’interesse di tante nazioni.
India, il lander Vikram sbarca sull’emisfero Sud della Luna: traguardo storico
Dopo Unione Sovietica, Stati Uniti e Cina anche l’India è arrivata sulla Luna. La missione Chandrayaan-3 ha portato con successo sulla superfice lunare il lander Vikram che è atterrato nel primo pomeriggio di mercoledì nell’emisfero Sud, dove mai nessuno era mai sbarcato sino ad ora.
Nella regione del polo sud lunare, rimasta inesplorata sino ad oggi, gli esperti ipotizzano possano trovarsi delle riserve di ghiaccio e di minerali. Questa possibilità ha destato l’interesse di molte nazioni che hanno avviato alcune missioni per poter sbarcare sul satellite naturale. A dimostrazione di ciò, la missione russa fallita qualche giorno prima dell’allunaggio del lander Vikram: nell’emisfero sud sarebbe dovuta arrivare la sonda Luna-25 che, però, proprio nelle fasi di allunaggio si è schiantata sulla superficie del satellite naturale.
Quello dei giorni scorsi non è stato l’unico fallimento: nel 2019 a schiantarsi sulla Luna fu il lander israeliano Beresheet, stessa sorte poi toccata anche nell’aprile scorso alla sonda Hakuto-R 1 lanciata dal Giappone cinque mesi prima.
Una nuova corsa alla Luna?
A questa nuova sorta di “corsa alla Luna”, partita ormai da anni, secondo quanto riportano i colleghi di Sky Tg24, potrebbero prendere parte anche l’Europa, ma anche Stati Uniti, Cina, Emirati Arabi e Giappone. Nei progetti, oltre all’esplorazione della zona per via delle riserve di ghiaccio e minerali, ci sarebbe quella di poter creare degli centri per la sperimentazione di nuove tecnologie che potrebbero servire ad arrivare in futuro su Marte e gli alti pianeti del sistema solare.