Lupini, antichi legumi particolarmente colorati e famosi sui quali nessuno conosce la verità: sono altamente tossici, ma allora perché li mangiamo?
Altamente nutrienti e dal notevole apporto energetico, i legumi sono i legumi più colorati prodotti dall’antica pianta Lupinus albus di origine mediorientale. Dotato di una storia ricca, sorprendente e molto lunga, questo prezioso alimento spesso consumato come snack, vanta una longevità millenaria, testimoniata dai primi reperti che li collocano persino al periodo egizio.
Consumati dagli antichi greci e romani, i lupini sono stati storicamente coltivati grazie all’ampia fonte di nutrienti, ma anche per le numerose proprietà benefiche da essi vantate, oltre che per uno straordinario adattamento a diverse tipologie di terreno e drenaggio.
Quello che non tutti sanno sul celebre e vivace legume riguarda proprio una delle proprietà più controverse: risulterebbe infatti potenzialmente tossico. Ma allora perché viene assimilato e come si ovvia alla problematica?
Maya, egizi, greci e romani: una serie di antiche popolazioni vengono associate al consumo dei lupini, legumi dalla storia millenaria e dalla fama rilevante. Prodotti dalla Lupinus albus di origine mediorientale, i lupini vantano numerose proprietà nutritive e un incredibile potenziale di coltivazione grazie alla spiccata adattabilità della pianta.
Non tutti conoscono tuttavia una delle caratteristiche principali del legume tornato sulle nostre tavole, complici le numerose diete vegetali, che sembrerebbe un grande ostacolo al consumo, ma solo in apparenza.
I lupini risulterebbero infatti altamente tossici per gli esseri umani, ma allora perché continuiamo a mangiarli? Scopriamo la verità su questa caratteristiche e molti altri benefici dei preziosi e irrinunciabili legumi.
Antichi e nutrienti, i lupini sono famosi per le preziose proprietà in essi contenuti, ma no tutti conoscono il potenziale altamente tossico di questi celebri legumi, ovviato grazie a un efficace sistema. Le cause per cui i lupini risultano potenzialmente tossici per l’organismo umano vengono riassunti dalla presenza di ben tre tossine in essi contenuti un problema tutt’altro che insormontabile.
Il motivo che spiegherebbe il consumo continuativo del legume nonostante tale informazione è nella pratica di conservazione sotto sale, che in questo caso risulta utile per inattivare le tossine proteggendo i numerosi benefici dei lupini. Tra questi l’elevato apporto proteico, in aggiunto al bassissimo contenuto di contenuto di calorie, abbassano il colesterolo e svolgono un’importante azione contro la glicemia.
Fino a qualche anno fa, il lupino era un alimento popolare, ma ancora oggi continua a svolgere un ruolo importante, specialmente nel giardinaggio. Ne abbiamo già parlato: le piante acidofile come le ortensie, che prosperano in terreni con pH tra 4,5 e 6, traggono beneficio dal lupino, poiché fornisce loro l’azoto di cui hanno bisogno.
Ancora, per utilizzare il lupino come fertilizzante, è possibile macinarlo ed essiccarlo per creare un mix ricco di azoto, oppure immergerlo in acqua per ottenere un infuso nutriente. Questo fertilizzante può essere mescolato con compost o letame per aumentarne l’efficacia. Essendo molto nutriente, utilizzare il lupino in questo modo è una pratica da portare avanti al massimo due volte all’anno.
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