Il connubio lupini e piante è assolutamente vincente, ecco cosa dovresti fare per dare al tuo angolo verde uno slancio vitale.
E’ un ricordo lontano ma che merita di essere raccontato, uno spaccato di vita vissuta. Le spiagge del sud Italia negli anni ’90 erano simpaticamente invasi da questi ambulanti che proponevano in vendita sacchetti di piccola grammatura e trasparenti, contenenti al suo interno lupini. Gusto salato ed odore non proprio felice ma erano comunque degli snack assolutamente gustosi, perfetti per i pomeriggi di mare dove da bambini si giocava tutto il tempo tra mare e sabbia.
Un pensiero bellissimo e che ricorda qualcosa (e qualcuno) che adesso non c’è piu’. Un modo di fare che forse abbiamo un po’ accantonato, i tempi passano e vediamo sempre meno gente consumare in spiaggia i lupini, forse perché anche dei venditori non se ne vede l’ombra. Resistono i venditori di cocco.
Dopo aver parlato di un decennio veramente bello e ricco come gli anni ’90, torniamo ad oggi dove il lupino nonostante quanto detto poco prima, rimane comunque ad avere un ruol0 importante. Nel giardinaggio ad esempio, dov’è possibile infatti recuperare questo snack per dare manforte alle piante. Vediamo quindi come.
Cominciamo subito col dire che le ortensie e tutte le altre piante acidofile, chiamate così per il ph del terreno che oscilla tra i 4,5 ed i 6, possono trarre dai lupini una buona quantità di azoto di cui necessitano per stare bene. In questo modo è possibile creare un fertilizzante con i lupini facendoli macinare ed essiccare.
Possibile altresì mescolare con compost o letame, in una proporzione del 50% ciascuno; otterrete un fertilizzante ad elevato contenuto di proteine e azoto. Oppure potete metterli in ammollo per alcuni giorni, ne ricaverete un infuso ricco di sostanze nutritive che potrete usare perfettamente per dare acqua alle vostre piante acidofile.
Per le pianta da vaso calcolatevi così: 40 grammi di lupini per un contenitore di 40 cm di diametro. Le piante in terra richiedono 100 grammi di lupini per ogni metro quadro di superficie. Distribuite il prodotto e procedete con l’annaffiatura. Ma prestate attenzione sulla frequenza con cui potrete usare questo trucco: massimo 2 volte l’anno.
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