In Madagascar alcuni ricercato hanno trovato dei gusci di uova di dimensioni giganti fossilizzati: si presume appartengano alla razza estinta dell’uccello elefante.
Ad oggi i volatili ci sembrano esemplari di piccole dimensioni anche se ce ne sono alcuni che possono equiparare la grandezza umana. Ad esempio se ci confrontassimo con uno struzzo potremo rimanere meravigliati dalla sua altezza. Ad oggi questo animale infatti rappresenta il volatile più grande al mondo. Facendo però un tuffo nel passato ed osservando gli esseri che popolavano il mondo, potremmo sentirci minuscoli come una formica.
Vi parliamo di tutto ciò perché alcuni studiosi hanno di recente trovato in Madagascar dei gusci di uova di dimensioni gigantesche fossilizzate che con ogni probabilità appartenevano alla razza dell’uccello elefante. I ricercatori del Colorado hanno subito stilato un articolo pubblicato poi sulla rivista specializzata “Nature Communications“. Vediamo dunque insieme come si presentava questo essere tantissimi anni fa.
L’animale in questione si sarebbe estinto circa un millennio di anni fa. Le uova ritrovate hanno un ampiezza di 45 centimetri mentre il volatile arrivava a pesare circa 450 chilogrammi. La loro apertura alare doveva variare tra i 5 ed i 10 metri. Tale specie e tale ritrovamento risultano fondamentali per la ricerca in quanto possono suggerire le motivazioni per le quali alcuni animali hanno smesso di volare divenendo terrestri.
Secondo le ricerche, gli uccelli elefante erano animali che si spostavano assiduamente lungo soprattutto il continente africano. Una volta arrivati in Madagascar però hanno trovato ben poche prede e ciò li ha costretti a mutare nella forma terrestre. Il DNA rinvenuto, dopo attente analisi, è stato definito “flessibile” dagli studiosi in quanto poteva adattarsi in maniera ottimale con qualunque circostanza lo circondasse.
Per i ricercatori del Colorado rimane il grande dubbio su come si sia estinta questa specie. L’ipotesi al momento più congeniale è lo scontro diretto con l’uomo: l’estinzione infatti combacia con i primi arrivi degli uomini predatori sull’isola africana. Il cambiamento dell’habitat naturale e l’apparizione dell’uomo predatore sono i fattori che maggiormente avrebbero provocato tutto ciò. Le prossime analisi sulle uova ritrovate garantiranno informazioni aggiuntive.
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