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Sostenibilità

Maglioni di Natale, il lato oscuro che nessuno ti dice

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Si nasconde un lato oscuro dietro la produzione e il commercio dei tanto amati maglioni di Natale. Nessuno dovrebbe comprarli.

Negli ultimi anni, la moda dei maglioni di Natale ha raggiunto picchi importanti, portando il prodotto ad essere uno dei maggiori venduti e acquistati all’interno di negozi e supermercati. Anche il 2024 ha visto tantissime varianti in fatto d’abbigliamento natalizio a ricoprire gli store dei negozi fisici e i magazzini degli e-commerce. Dal punto di vista economico, il commercio dei maglioni a tema è tra le percentuali più alte, al pari degli addobbi di Natale per alberi e abitazioni.

retroscena dei maglioni di natale
Maglioni di Natale, il retroscena (Ecoo.it)

Eppure, c’è un retroscena macabro di cui si parla fin troppo poco. Dopo l’aver scoperto delle sostanze chimiche irradiate dagli alberi di Natale, è il caso di prendere in esame le conseguenze del commercio dei maglioni di Natale. Indubbiamente simpatici, contribuiscono a creare l’atmosfera natalizia ricercata nei momenti convivialità, tuttavia una nuova consapevolezza dovrebbe spingere a rinunciare al loro acquisto e al ricercare la gioia in qualcosa che sia più amico dell’ambiente.

Maglioni di Natale, quello che c’è all’interno fa paura

Che cosa si cela dietro questo oggetto apparentemente innocuo e amato da molti? Molti non sanno che dietro i maglioni natalizi si nasconde un problema legato alla loro produzione e al loro smaltimento. Un gesto comune come l’acquisto di un maglione nuovo, magari con renne o alberi di Natale stampati, potrebbe avere ripercussioni molto più serie di quanto si pensi. Il fast fashion, il modello di produzione rapida e a basso costo che domina il mercato dell’abbigliamento, rende questi capi accessibili a tutti, ma a un prezzo ambientale altissimo.

Uno studio condotto dall’organizzazione benefica Hubbub ha portato alla luce un dato preoccupante. La stragrande maggioranza dei maglioni natalizi in vendita, circa il 95%, è realizzata in tessuti sintetici come l’acrilico. Questa fibra, molto comune per il suo costo ridotto e la sua versatilità, rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema. Ogni volta che un maglione in acrilico viene lavato, rilascia nell’acqua migliaia di microfibre di plastica, invisibili a occhio nudo ma devastanti per l’ambiente.

Cosa si nasconde dietro i maglioni di Natale (Ecoo.it)

Le microplastiche prodotte dai lavaggi finiscono nei corsi d’acqua e negli oceani, dove si accumulano, contaminano gli ecosistemi marini e mettono a rischio molte specie animali. Per ogni lavaggio, un capo in acrilico rilascia circa 730.000 microfibre, una quantità impressionante se paragonata a quella rilasciata dai tessuti misti in poliestere e cotone. Questa problematica non riguarda solo gli animali: le microplastiche entrano nella catena alimentare e, inevitabilmente, raggiungono anche gli esseri umani.

Fast fashion, l’impressionante impatto sull’ambiente

Un altro aspetto preoccupante riguarda il consumo stesso di maglioni natalizi. Secondo i dati raccolti, un adulto su tre sotto i 35 anni acquista un maglione nuovo ogni anno, spesso spinto dalle mode stagionali e dalla pressione dei social media. Solo nel Regno Unito, si stima che nei giorni precedenti le festività vengano acquistati circa 12 milioni di maglioni natalizi, molti dei quali saranno utilizzati una sola volta per poi essere dimenticati o gettati via.

Questa abitudine alimenta un circolo vizioso: la produzione incessante di nuovi capi genera rifiuti tessili e richiede l’uso di risorse naturali preziose, come l’acqua e l’energia. Il risultato è un modello di consumo che esaurisce il Pianeta e aumenta la quantità di rifiuti da smaltire. Per molti, un maglione natalizio può sembrare solo un oggetto di poco conto, ma il suo ciclo di vita rappresenta un esempio lampante di come le nostre scelte quotidiane possano avere un impatto globale.

Fast fashion, perché per il pianeta è un incubo (Ecoo.it)

Non è necessario rinunciare alla magia del maglione natalizio per fare una differenza significativa. Esistono soluzioni creative e sostenibili che permettono di continuare a celebrare le feste senza pesare sull’ambiente. Recuperare i maglioni degli anni passati è una delle alternative più semplici e immediate. Indossare lo stesso capo per più stagioni non solo riduce l’impatto ambientale, ma rappresenta anche un gesto di consapevolezza.

Come ridurre il problema dell’impatto ambientale

Un’altra idea interessante è quella di personalizzare i vecchi maglioni, aggiungendo decorazioni o dettagli che li rendano unici e divertenti. Questo approccio non solo prolunga la vita del capo, ma stimola anche la creatività e può trasformarsi in un’attività coinvolgente da fare in famiglia o con gli amici.

Per chi cerca alternative al nuovo, il mercato dell’usato offre una vasta gamma di possibilità. Acquistare maglioni di seconda mano è un modo per evitare di alimentare la domanda di produzione e, allo stesso tempo, trovare capi originali e spesso a un prezzo conveniente. È importante fare attenzione alle etichette, privilegiando tessuti naturali come il cotone, che hanno un impatto ambientale decisamente inferiore rispetto alle fibre sintetiche. Per i bambini, la soluzione può essere ancora più semplice: recuperare i maglioni da parenti o amici con figli più grandi. Questo approccio non solo riduce i rifiuti, ma insegna ai più piccoli il valore del riuso e dell’attenzione per l’ambiente.

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