Cosa fare con vecchie scarpe da buttare? Sbarazzarsene non è la soluzione più indicata in materia: ti sveliamo come riciclarle per ridar loro una nuova vita.
Di fronte a scarpe ormai consumate dagli anni, la prima soluzione che ci verrebbe in mente, qualora dovessimo disfarcene, è proprio quella di gettarle nell’indifferenziato. In effetti, neanche canali di vendita come Vinted potrebbero nulla contro un vecchio paio di calzature ormai inadatto ad essere sfruttato (neanche per brevi distanze o camminate).
Tuttavia, muoversi nel rispetto dell’ambiente vuol dire anche non arrendersi di fronte a quelle situazioni che parrebbero sprovviste di un “piano B”. Cosa intendiamo dire con questo? Che se ritieni che non esistano modalità di riciclare le scarpe – al contrario, ad esempio, di quanto accada per vestiti che ormai non indossiamo più -, sappi che stai commettendo un grave errore.
In realtà, un modo per ridare nuova vita alle tue calzature ci sarebbe, ed è persino più divertente di quanto accada con materiali di diverso tipo. La soluzione, in questo caso, è stata fornita da esosport®, primo (e solo) progetto di riciclo di scarpe sportive, camere d’aria di biciclette e pneumatici in Italia e in Europa.
Nello specifico, esosport® effettua il recupero di vecchie calzature in 3 fasi. In qualità di offerente del prodotto (la scarpa in sé, per intenderci), ti sarà richiesto di partecipare attivamente al primo dei suddetti step. Approfondiamo, dunque, quale sia il funzionamento dell’innovativo progetto, unico in Europa e nel resto del mondo.
Il primo step che dovresti svolgere è quello di verificare che esosport® sia attivo nel tuo comune di provenienza. Per farlo, ti basterà andare sul sito ufficiale del progetto e controllare che il tuo comune rientri nella lista di quelli che hanno aderito a questa fantastica iniziativa, letteralmente unica in Italia e in Europa.
Qualora la tua città di provenienza avesse scelto di accogliere il progetto esosport®, dovrai muoverti in questo senso: adoperati al fine di portare le tue vecchie scarpe presso i punti di raccolta, anch’essi verificabili all’interno del sito. Unica accortezza da seguire: le calzature che conferirai dovranno possedere una suola in gomma. È quest’ultimo, nella fattispecie, l’unico requisito che dovranno rispettare le tue scarpe.
Una volta completato questo primo step, il resto delle operazioni sarà interamente a carico di esosport®. I responsabili del progetto, nella fattispecie, si occuperanno di trasferire le scarpe all’interno degli stabilimenti ove si procederà al riciclo vero e proprio. In modo particolare, le suole in gomma verranno sminuzzate e ridotte in granuli, al fine di poter essere reimpiegate per altri scopi.
Il terzo step, a tal proposito, prevede la compattazione dei granuli e la loro radicale trasformazione in un oggetto assolutamente distante da quello di partenza. Parliamo di tappeti e pavimenti antinfortunio, per la realizzazione dei quali la gomma proveniente dalle scarpe è una componente a dir poco fondamentale. Questi pavimenti, nello specifico, verranno destinati ad aree ludiche e luoghi deputati all’attività sportiva all’aria aperta (le comunissime aree di fitness che, oramai, si trovano in tutte le grandi città italiane).
Ma la vera chicca è la conclusione del cerchio in sé: tali pavimenti antinfortunio, infatti, verranno donati proprio a quei comuni i cui abitanti avranno contribuito alla loro realizzazione. Col progetto esosport®, in sostanza, è proprio il caso di dirlo: alla fine, tutto ritorna al punto di partenza!
Il progetto esosport® è, senza ombra di dubbio, un’avanguardia vera e propria in fatto di riciclo. Coloro che lo hanno ideato, del resto, hanno trovato un escamotage a dir poco formidabile per evitare che migliaia di scarpe, ogni giorno, finissero nell’indifferenziato senza più alcuno scopo.
Al pari delle scarpe, moltissimi altri sono gli oggetti che possediamo in casa a cui poter donare una nuova vita. A partire dalle cinture per vestiti e pantaloni, le quali potrebbero rapidamente tramutarsi in un cerchietto fashion, o magari in un braccialetto all’ultima moda, fino alle cravatte (quest’ultime, con un po’ di inventiva, possono facilmente trasformarsi in dei porta cellulari da far invidia).
Spesso e volentieri, contrastare l’ideologia dell’usa e getta è più semplice di quel che si tende a pensare. Occorre solamente armarsi di pazienza e di una buona dose di creatività per vedere gli oggetti di cui sono piene zeppe le nostre case andare incontro ad una nuova vita. L’ambiente, senza ombra di dubbio, non potrebbe che essercene grato.
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