Dopo i recenti fatti della Romagna e del Trentino, è tornato in auge il problema della richiesta di danni al Comune derivati dal maltempo
In molti se lo chiedono, e cercano risposte sul web anziché richiederle alle istituzioni. Questo inverno è stato connotato da iniziale e forte siccità, con una coda in piena primavera di ondate di maltempo. I meteorologi attribuiscono buona parte della responsabilità ai cambiamenti climatici. È evidente come lo stress dei terreni derivato da siccità in inverno e piogge copiose in primavera possa danneggiare profondamente le attività agricole.
E non solo. Anche gli edifici privati, vetture private che sono state danneggiate dalle ondate di maltempo, hanno un impatto non indifferente sull’economia familiare e regionale. Nella maggior parte delle assicurazioni, pubbliche o private che siano, gli eventi climatici estremi, spesso denominati come catastrofi naturali, non sono coperte per il risarcimento danni.
Quando si verificano degli eventi climatici estremi, come gli allagamenti della scorsa settimana in Romagna, la prima cosa che si dovrebbe fare sarebbe attivare delle misure di emergenza a livello istituzionale. Il codice civile nell’articolo 2051 stabilisce che la responsabilità di un danno cagionato alle cose in custodia, sia del custode stesso. Con l’aggiunta: “salvo che si provi il caso fortuito“. Quando si entra in delle postille diventa difficile stabilire le responsabilità. Cosa significa caso fortuito? È applicabile al maltempo? Dipende dalla situazione. Anche se in generale richiedere danni al comune di residenza per l’allagamento della propria auto è piuttosto difficile. I comuni sono responsabili della manutenzione delle strade, ma non degli oggetti privati che vi sono depositati sopra.
Quando si tratta di condizioni metereologiche, come ad esempio il maltempo, la neve, il ghiaccio, purtroppo il risarcimento danni di oggetti privati, quali veicoli o altro non è assicurato. Nel caso della neve o del ghiaccio, sta al custode in prima persona mantenere l’oggetto in questione in un luogo separato, come potrebbe per esempio essere la macchina in garage. Se si tratta invece di un’eventuale lastra di ghiaccio, in presenza della quale si siano causati danni a cose o persone, c’è uno spiraglio di possibilità. La corte di Cassazione si è espressa in merito. Il comune è esonerato da risarcimento dei danni se la lastra di ghiaccio era visibile e poteva essere evitata. Nel caso in cui invece non fosse visibile si può tentare una richiesta di risarcimento. In tal caso, è bene munirsi di prove, quali testimoni, video e foto.
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