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Il maltrattamento degli animali continua a far discutere, in seguito alla recente investigazione di Animal Equality sulle terribili azioni alle quali vengono sottoposti i conigli in allevamenti e macelli spagnoli. L’analisi dell’organizzazione per la difesa dei diritti degli animali è iniziata due anni fa. Gli attivisti si sono inseriti sotto copertura in questi luoghi e hanno documentato cosa succede realmente, mettendo in luce le torture a cui gli animali vengono sottoposti quotidianamente. Secondo l’associazione non si tratterebbe di casi isolati e per questo dovrebbero essere presi dei seri provvedimenti, per evitare altri scandali di questo genere.
L’investigazione
Gli attivisti dell’organizzazione animalista hanno girato numerosi video all’interno di 70 allevamenti e di 4 macelli in 14 regioni del Paese e hanno messo in evidenza delle situazioni veramente assurde. I filmati sono delle vere e proprie testimonianze di tutto ciò che succede all’interno di questi luoghi, alcuni dei quali avrebbero anche ottenuto dei riconoscimenti per la qualità dei “prodotti”. Per questo, secondo gli attivisti, non si può non porre l’attenzione su questi casi, che gli attivisti definiscono scandalosi. Matteo Cupi, presidente della sezione italiana dell’organizzazione amica degli animali, ha spiegato che si tratta di un vero e proprio “scandalo in termini di maltrattamento animale e condizioni igienico-sanitarie”. Secondo Cupi, anche il governo dovrà rispondere a queste accuse in modo efficace. Ciò che si è visto all’interno di allevamenti e macelli è sicuramente molto crudele. I video mostrano animali agonizzanti, conigli lanciati a terra e uccisi, cuccioli vivi messi nella spazzatura perché considerati in eccesso. I filmati girati nei macelli mostrano animali sgozzati e appesi a dei ganci per il trasporto. Animal Equality ha deciso di avviare una petizione, attiva anche in Italia, per “far pressione sulle autorità spagnole affinché vengano presi provvedimenti legali concreti nei confronti degli allevamenti e dei macelli dove sono stati commessi gli abusi”. Sulla questione è intervenuto Tomas Rodriguez, direttore dell’organizzazione che si occupa del settore dell’allevamento di conigli in Spagna, il quale ha affermato che le immagini raccolte da Animal Equality sarebbero state “ottenute con l’inganno”. Secondo Rodriguez, “non si tratta di uno studio rigoroso e non può rappresentare questa industria”.
In Italia
Nel nostro Paese la situazione non è certo migliore. A spiegarlo sono sempre gli attivisti di Animal Equality, a partire dalle parole di Cupi, che ha sottolineato la volontà dell’associazione di presentare una campagna internazionale di sensibilizzazione a questo riguardo. Secondo quanto riferito da Cupi, l’Italia è il primo produttore di carne di coniglio nel nostro continente, dal momento che detiene il 54% della produzione del settore. In Italia sono presenti circa 2.000 allevamenti di dimensioni notevoli, oltre ai numerosi altri piccoli produttori. Bisogna considerare anche che il nostro Paese, insieme alla Spagna e alla Francia, è tra i primi produttori di carne di coniglio in Europa. L’allevamento dei conigli in Italia avviene con l’utilizzo delle gabbie. Gli animaletti vengono cresciuti fino a 10-13 settimane e uccisi quando hanno un peso fra i 2 e i 3 chili.
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